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TUTTI CONTRO RENZIBelpietro: "E' un comunista"Il Fatto: "Deruba le vedove"

Matteo Renzi

Nicoletta Orlandi Posti
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Matteo Renzi ogni giorno che passa convince sempre di meno. Fedele al ruolo di affabulatore apre bocca  tratteggiando il futuro nero del Paese semmai finirà nelle sue mani. Un esempio su tutti quello delle pensioni che non è sfuggito alla penna del direttore di Libero, Maurizio Belpietro, ma neanche al Fatto Quotidiano. Matteo Renzi, scrive Belpietro, "da tempo ne ha fatto un cavallo di battaglia convinto che spremendo quelle si possano sistemare i conti dell'Italia. Dove si trovano i soldi per il cuneo fiscale? Ovvio togliendoli ai pensionati d'oro. Non importa che le pensioni d'oro siano solo in tutto 540 e che costino complessivamente 178 milioni: per Renzi dai pensionati che vivono nel lusso si possono ricavare tre o quattro milioni". Renzi, riflette Belpietro, "vuole importare un po' di socialismo reale dalla Toscana estendendolo al resto del Paese? No, vuole fare di peggio. Siccome ha una nonna che è rimasta vedova in giovane età e a novant'anni continua a percepire una congrua pensione di reversibilità, l'affettuosonipotino ha in programma di ridurre le pensioni delle vedove". "Visto che che non hanno lavorato ma godono solo del lavoro del marito e in base alle statistiche campano più degli uomini", continua il direttore di Libero, "il sindaco che si candida a portare l'Italia verso il Sol dell'Avvenire intende ridurre il vitalizio alle signore senza marito offrendo in cambio asili nido". E proprio su questa idea del rottamatore, convertitosi al socialismo reale, apre il giornale di Marco Travaglio. "Pensioni di reversibilità, Renzi scarica nonna Maria" si intitola l'articolo in cui viene evidenziato che anche su questo fronte Renzi toppa: nel bilancio dell'Inps, la spesa per pensioni ai superstiti – questo è il termine tecnico della reversibilità – è di 28 miliardi per 3,8 milioni di pensioni erogate. Importo medio: 565 euro. “Renzi fa i conti con tasche che non sono le sue, fa vergogna” spiega al Fatto Antonio Pellegrino, tecnico previdenziale dello Spi Cgil, perché parliamo di redditi in genere bassi e comunque già regolati”. Alla morte di un titolare di pensione, questa è dovuta al coniuge, ai suoi figli ma anche ai genitori o ai fratelli. In proporzioni ridotte e con alcuni limiti di reddito oltre i quali scattano le riduzioni (vedi scheda). “Si tratta di una delle condizioni di vita più difficili e dolorose” aggiunge Pellegrino. Un settore in cui i 3.000 euro della “nonna renziana” costituiscono una chimera. L'idea, però, potrebbe trovare cittadinanza all'interno del-l'Inps dove si fa notare che la spesa reale, in realtà, è più alta, 39 miliardi. Alle pensioni erogate a chi non ha altri redditi vanno aggiunte quelle di chi possiede altre entrate. In tal caso la media è più alta, 856 euro al mese: ancora anni luce dalla nonna di Renzi.

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