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Fini: "Se fossi in Parlamento voterei sì alla decadenza del CavMa con il voto segreto"

Gianfranco Fini

L'ex presidente della Camera spara a zero contro Berlusconi: "Ha impedito la riforma della giustizia e ora vuole un salvacondotto"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Se fossi in Parlamento voterei per la decadenza di Silvio Berlusconi, ma col voto segreto". Gianfranco Fini affida all'Unità le sue considerazioni al veleno contro il Cavaliere. "Per molti aspetti rifarei quello che ho fatto - dice -, anche perchè non me ne sono andato dal Pdl, sono stato cacciato. Anzi, dichiarato 'incompatibile'. E' stata l'unica volta che il Pdl ha votato un documento", dice nell'intervista sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci. "La vicenda personale di Berlusconi non può essere nell'agenda del governo - afferma a proposito della decadenza -, ha ragione il premier. Il Cavaliere ha impedito la riforma, pur necessaria, della giustizia e ora vuole un salvacondotto. La rottura definitiva con me avvenne una settimana dopo che lui e Gianni Letta vennero nel mio ufficio a Montecitorio per chiedermi di convincere Giulia Bongiorno sull'opportunità di far camminare un provvedimento per accorciare i termini della prescrizione". Fini ci tiene a sottolineanre che non è "acrimonioso". E spiega: "Con chi mi ha cercato ho parlato, con gli altri no. Sarei felicissimo se rinascesse una destra con degli ancoraggi culturali molto diversi da Forza Italia e dal Pdl: rispetto delle regole, legalità, solidarietà sociale, prestigio nazionale". All'ipotesi di creare il nuovo soggetto di destra insieme ad Angelino Alfano, Fini risponde che "è interessante il suo riferimento al Ppe". "Chi si ritrova su certi contenuti è compatibile con la mia idea di centrodestra. Siccome Alfano ha parlato di Ppe, bisogna capire cosa si intende per Ppe italiano". 

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