La guerra tra falchi e colombeuccide amicizie e legami forti
Chi l'avrebbe mai detto? Nel partito dell'amore ha preso il sopravvento l'odio, il disprezzo. La decandenza politica di Silvio Berlusconi rischia di far decadere anche quei vincoli forti che si erano istaurati tra i politici del Pdl che ora, in nome di posizioni sempre più estreme, non hanno nessuna difficoltà ad uccidere amicizie e legami stretti consolidati negli anni. Ecco allora che Sandro Bondi, il poeta che per l'amico Fabrizio Cicchitto aveva scritto: "La mia fede/è la tenerezza dei tuoi sguardi./La tua fede / è nelle parole che cerco", adesso se lo incrocia per caso neanche lo saluta. "Tra me e Bondi è tutto finito. Non ci parliamo più", ammette Cicchitto confermando l'incomunicabilità orami irreversibile tra "falchi" e "colombe". Nella galleria dei "rapporti finiti" il Messaggero dà molto risalto a quello di Silvio Berlusconi con Renato Schifani, ma soprattutto quello con il vicepremier. Un tempo il Cavaliere parlando di Angelino Alfano diceva: "E' sempre stato nel mio cuore come lui stesso sa". Ora: "Angelino ha tradito", almeno secondo quanto ha detto a Bruno Vespa guardandolo negli occhi e abbassando la voce. Lo stesso pensa Nicolò Ghedini che ignora platealmente, ricambiato, il ministro degli Interni. Di certo c'è che anche le amazzoni sono ormai divise: Mara Carfagna ha attaccato Beatrice Lorenzin, Santelli e Biancofiore si contendono l'amicizia della first lady Francesca Pascale. Mario Ajello racconta un siparietto andato in scena nel maggio 2008 in occasione del voto di fiducia al governo: Berlusconi dal suo banco di premier inviò attraverso l'aula di Montecitorio un famoso bigliettino alla De Girolamo e alla Giammanco sedute vicine: "Gabri, Nunzia state molto bene insieme", c'era scritto, "Grazie per la vostra presenza, ma se avete qualche invito galante per colazione potete andare". E sul retro: "Molti baci a tutte e due". Loro gli risposero con un altro foglietto: "Caro Presidente, gli inviti galanti li accettiamo solo da lei". Ora il tandem è diviso: una contro il governo, l'altra con il governo. I maschietti non sono da meno: Alfano e Fitto, uniti dalle origini democristiani e suddiste, si parlano, le poche volte che lo fanno con il coltello tra i denti. Ma almeno si parlano: Minzolini e Quagliariello qualche giorno fa quasi vengono alle mani.