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Bianca Berlinguer e il papà Enrico segreto: "Quando vide i gerarchi comunisti", cosa pensava della Russia

Maria Pezzi
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A 35 anni dalla morte del leader del Pci, Bianca Berlinguer ricorda sulle pagine di Repubblica "la sua lezione ancora viva". La giornalista di Cartabianca racconta papà Enrico e dice: "Non voleva che lo pensassero triste, non lo era". Interessante, tra le altre cose, il passaggio sullo strappo dall'Urss. Fu criticato perché ci mise tanto a farlo. "Lo fece quando era sicuro di portarsi dietro tutto il partito", dice Bianca. "Ma in realtà il suo distacco era maturato da tempo. Già nel 1977 a Mosca il suo discorso sul valore universale della democrazia venne accolto da una reazione glaciale. E nel 1973 c' era stato il gravissimo incidente stradale in Bulgaria: lui era convinto che si fosse trattato di un attentato". "Ricordo quando arrivammo a Jalta in nave", continua Bianca,  "nel nostro unico viaggio in Unione Sovietica: guardando verso la banchina papà diceva: 'Poveri noi, ecco Ponomariov (un altissimo dirigente del Pcus), ecco Smirnov' (un importante funzionario). Era il 1979 e sapeva di essere un sorvegliato speciale". Per approfondire leggi anche: Bianca Berlinguer bacchettata da Berlusconi

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