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Alessandro Sallusti "seppellisce" Palamara e le toghe: "La verità sulla superiorità morale dei magistrati"

Giulio Bucchi
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Il caso Palamara dimostra che "Il tasso di marciume nella magistratura non è per nulla inferiore a quello di altre categorie, comprese la politica e l'imprenditoria", quelle stesse categorie che le toghe da anni dicono di "voler riformare in base a una non meglio precisata superiorità morale ed etica che si sta dimostrando ovviamente infondata". Alessandro Sallusti va dritto al punto e colpisce duro giudici e pm. Leggi anche: "Poniamo fine a questo mercato, ne vedremo delle belle": Bruno Vespa, bomba sui magistrati "Se il Paese avesse un governo degno di questo nome - incalza il direttore del Giornale nel suo editoriale -, questa sarebbe l'occasione per mettere mano senza esitazioni, come nei suoi diritti, a una profonda riforma della giustizia, sempre annunciata e mai attuata per paura di ritorsioni personali, cioè di finire in galera sulla sola base di teoremi come successo in passato a più di un politico che aveva osato anche solo parlarne". Questo perché l'autogoverno dei magistrati "non solo non funziona, ma è incubatore di corruzione personale e di inquinamento di regole e leggi". L'alternativa, conclude amaro Sallusti, è rassegnarci "a essere giudicati da magistrati che al loro vertice hanno dimostrato di essere faziosi, politicizzati, ambiziosi e probabilmente, saranno le inchieste a provarlo o no, pure corrotti".

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