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Otto e Mezzo, Marco Travaglio sbotta: "Non sono più quei tempi", troppe poche manette

Davide Locano
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Tempi cupi per Marco Travaglio, alle prese con la crisi di consensi del "suo" M5s. E il direttore del Fatto Quotidiano palesa tutto il suo nervosismo a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber su La7, dove era ospite nella puntata di giovedì 6 giugno. Si parlava di "toghe sporche", del caso che ha travolto il Csm a partire da Luca Palamara. E Travaglio ha perso la brocca rivolgendosi a Massimo Giannini, firma di Repubblica, altrettanto presente in studio: "Non siamo la buca delle lettere dei pm", ha affermato riferendosi al Fatto, da molti indicato come una sorta di gazzettino delle procure. Dunque, il direttore ha aggiunto: "Oggi i magistrati non sono più quelli liberi e indipendenti del 1992 di Mani Pulite". Bei tempi, insomma, quelli in cui piovevano manette come grandine. Il direttore-grillino, infine, conclude la sua intemerata con un pensiero sull'evasione fiscale: "Va messa sul penale. Sei mesi di tempo per mettersi in regola e poi stangare". Travaglio nervoso e scatenato. Leggi anche: "Ossessionato dalla mia lingua": Annalisa Chirico infilza Travaglio

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