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Ferrara: "Berlusconi fece una leggerezza, la Cancellieri una porcata"

Giuliano Ferrara

L'Elefantino e il paragone tra le due telefonate: "Berlusconi commise una folle leggerezza, il ministro ha fatto peggio. Ma non deve lasciare"

Andrea Tempestini
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Partiamo dalla fine: "Divento una bestia quando sento fare paragoni da quattro soldi, ispirati all'odio fazioso mascherato da sapienza etica". Giuliano Ferrara conclude così il suo editoriale su Il Foglio di mercoledì 7 novembre. Si parla del caso Cancellieri, e dei paragoni con la telefonata di Silvio Berlusconi alla questura di Milano, quella della nipote di Mubarak per intendersi. "Tuttavia - spiega Ferrara nelle prime righe del suo fondo - il paragone è stato mondanamente istituito, come avvenne purtualmente nel caso di Dominque Strauss-Kahn, e allora sto al gioco al massacro". E ancora: "Però sono molto, molto incazzato". Il paragone - Sotto le zampe dell'Elefantino ci finisce, tra gli altri, Francesco Merlo di Repubblica, che addebita "alla difesa pelosa del ministro della Giustizia una volontà immoralista nel caso Ruby". Ferrara, da par suo, ha le idee chiarissime: "Berlusconi telefonando in questura a Milano ha commesso una leggerezza molto umana, mentre la Cancellieri ha fatto una porcata telefonando al Dap. Se volete fare santo il ministro della Giustizia per imbrattare l'ex presidente del Consiglio, avete sbagliato indirizzo di coscienza". Una leggerenza, quella del Cav, contro una porcata, quella del Guardasigilli, che però, spiega Ferrara, "non mi pare che debba dimettersi, che la si debba lapidare per compiacere un'opinione pubblica diseducata sulla realtà". La nipote di Mubarak - L'Elefantino non si erge a depositario della morale, non chiede passi indietro, ma - lo ha spiegato lui - sta al gioco al massacro. Che prosegue argomentando: "Berlusconi si è prodigato con gentilezza perché una amica delle sue serate di Arcore coinvolta in una rissa non finisse in comunità e fosse rilasciata e consegnata a una sua incaricata". E ancora: "Berlusconi è fantasioso e pazzo, perciò si inventa o millanta a vario titolo che la piccola è la nipote di Mubarak, scusa che sa di infantilismo innocente in una situazione difficile". E a chi, tra i detrattori del Cav, dice che Berlusconi aveva paura di uno scandalo, il direttore de Il Foglio risponde: "Niente di male a combinare umanità ordinaria e straordinaria preoccupazione per il teatro dei fatti, così vicino alla procura di Milano e al suo senso del pudore". E dunque? - Sotto ai raggi X, poi, ci finiscono le telefonate del ministro della Giustizia. "La Cancellieri - verga Ferrara - fa esattamente lo stesso gesto, una raccomandazione per una persona amica. Solo che la persona è ricca, è potente, e gli intrecci non sono da elisir d'amore, hanno un contenuto molto più imbarazzante". Nel merito, dunque, un comportamento peggiore, quello della Cancellieri. Ma Ferrara aggiunge: "Secondo i censori di Berlusconi (...) ci si trova di fronte a un vile conflitto di interessi e a un familismo amorale dei più sordidi. E dunque?", chiede ironico. "Io sono per il garantismo giuridico verso Berlusconi, verso Strauss-Kahn e verso la Cancellieri", scrive nella parte finale del suo commento. Ma il garantismo non esclude le opinioni, che Ferrara esprime con chiarezza: quella del Cav fu una leggerezza, quella della Cancellieri una porcata.

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