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M5S, Sartori: "I grillini non devono entrare in Parlamento"

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Il politologo del Corsera si scaglia contro il M5S:"Non sono degni di stare in Aula, eseguono i compiti che gli detta il leader, ma loro non hanno vincolo di mandato"

Ignazio Stagno
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Giovanni Sartori come Eugenio Scalfari. Anche sul Corriere della Sera è iniziata la crociata anti-Grillo. L'editorialista del Corsera spara sul M5S e chiede che gli eletti grillini in Parlamento debbano abbandonare l'Aula e dimettersi di fatto in blocco perchè "non hanno il diritto di accedere in Aula". Ecco perchè secondo Sartori: "Non c'è dubbio che il grillismo sia unmovimento politico; e, secondo la dottrina, un movimento che riesce a fare eleggere suoi candidati al Parlamento, è un partito politico. Ma questi eletti hanno titolo per entrare e votare in Parlamento? Secondo l'articolo 67 della Costituzione, no. Perché gli eletti del Movimento 5 Stelle sono appunto vincolati da un mandato imperativo di agire, parlare e votare solo su istruzioni di Grillo e del suo guru; una sudditanza che li obbliga, senza istruzioni, al silenzio o alla inazione". "Ha ragione Scalfari" - Così Sartori propone una soluzione per la "questione grillina": "L'articolo 67 sopracitato suggerisce — mi pare — che questi eletti non possono essere accolti in Parlamento senza prima sottoscrivere uno ad uno il loro ripudio del mandato imperativo. So immaginare gli strilli e i vaffa dei grillini e di chi li vota. Il che non toglie che i giuristi della Corte costituzionale non possano ignorare il problema e nemmeno lo dovrebbe ignorare, mi sembra, il presidente della Repubblica. Perché Scalfari ha davvero ragione quando, su la Repubblica di domenica scorsa, dice di temere, con il grillismo, il definitivo sfascio di un Paese già sfasciatissimo". Insomma ormai è chiaro a Repubblica e al Corriere temono l'avanzata di Beppe. E non risparmiano brodate al veleno per Grillo e i suoi eletti. 

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