Renato Zero: "Carceri piene? Colpa di troppi immigrati che delinquono"
Il cantante punta il dito contro gli extracomunitari: "Sono troppi, non li possiamo accogliere tutti". Scoppia la polemica
"Carceri piene? E' colpa di troppi immigrati disonesti". Renato Zero in un'intervista all'Huffingtonpost ha le idee chiare sul sovraffollamento delle nostre prigioni: “Le carceri hanno cominciato ad affollarsi grazie alla presenza degli stranieri, si parla tanto di persone che vengono da noi che lavorano e che sono oneste e ben integrate, ma ce ne sono tante altre che non hanno percorso la stessa strada”, afferma il cantante. “Tutto questo porta ad una situazione, per le condizioni in cui ci troviamo, ingestibile. Stiamo parlando di un paese dove in questi giorni è venuta fuori la notizia di un ospedale in Abruzzo che cade a pezzi perché è stato fatto con il cemento impoverito…queste sono cose gravissime. Se avessi le soluzioni in tasca avrei fatto un altro mestiere nella vita, ma so per certo che questa classe politica deve prendere seriamente coscienza di come siamo messi, deve ricompattare l'Italia perché non ci può essere una sanità di serie A e una di serie B in base alla geografia del paese”. "Basta sbarchi" - Poi Zero parla dell'emergenza immigrazione: "Non possiamo continuare ad assorbire l'arrivo di persone da altri paesi non avendo le strutture adeguate per riceverle: case, lavoro, assistenza. Noi, in quanto italiani, abbiamo tutto il diritto di preservare i nostri figli garantendo loro un'istruzione ed un'assistenza sanitaria adeguate, ma dall'altro lato c'è questa Europa che fa tanto la signora, soprattutto tedeschi e francesi, che però si defilano davanti al problema: perché non si accollano anche loro l'assorbimento di questi flussi migratori di extracomunitari? Onestamente noi abbiamo da risanare delle situazioni talmente arretrate che non ce la facciamo ad accogliere tutte queste persone”. "Carceri invivibili" - Infine Zero rivolge un appello alla politica perché intervega sul fronte carcerario: "Sto attento a non trascurare questi anfratti della vita e della società, anche se si commettono degli sbagli non vuol dire che l'essere umano debba essere trattato come una bestia. Una volta abbiamo fatto un'escursione a Regina Coeli perché in quegli anni si era registrato un aumento della diffusione del virus HIV proprio a causa del sovraffollamento delle carceri, ma nonostante ci fosse con noi un parlamentare non ci hanno fatto entrare. Mi ricordo che ho parlato ai carcerati dal Gianicolo e loro mi hanno ringraziato. Tutto questo fa parte della vita, ci sono da considerare gli sbagli che si possono commettere, ed è giusto che si sconti una pena, però non è accettabile che non si prendano provvedimenti per rendere questi spazi più decorosi e vivibili. La politica deve intervenire".