Cesare Battisti, lista-vergogna: Vauro e compagni, "gli pseudointellettuali di sinistra" che lo coccolavano
Ora cosa diranno Vauro ed Erri De Luca? Ora che Cesare Battisti, un "assassino puro" come lo ha sempre definito il pm Armando Spataro, ha confessato le sue colpe? Matteo Salvini, festeggiando con moderazione le ammissioni tardive del terrorista rosso autore di 4 omicidi, ha invitato "gli pseudointellettuali di sinistra che hanno coperto e coccolato per anni questo squallido personaggio" a uscire allo scoperto e a chiedere scusa a loro volta ai famigliari delle vittime, ai magistrati italiani, all'Italia stessa e alla sua tragica storia di terrorismo. Leggi anche: "Perché rivendico quell'appello". Vauro, nuova vergogna su Cesare Battisti Nel gruppone degli intellettuali che hanno difeso la teoria di Cesare Battisti vittima di una giustizia politica ci sono giganti come Gabriel Garcia Marquez e Bernard Henry-Levy, infinocchiate dalle favole del terrorista diventato scrittore, abile a costruirsi all'estero l'immagine di martire del proletariato contro il "governo fascista italiano". La follia è che molti italiani, però, erano d'accordo con lui. Nel 2004, ad esempio, c'era chi giurava che "nulla lega Battisti a terrorismi di sorta, se non la capacità di meditare su un passato che per lui si è chiuso tanti anni fa. Trattarlo oggi da criminale è un oltraggio". L'elenco di chi firmò quell'appello è imbarazzante: Giorgio Agamben, Nanni Balestrini, Pino Cacucci, Sandrone Dazieri, Giuseppe Genna, Girolamo De Michele, Loredana Lipperini, Gianfranco Manfredi, Antonio Moresco, Christian Raimo, Tiziano Scarpa, Stefano Tassinari, Lello Voce. Anni dopo, Roberto Saviano ritrattò ma solo parzialmente, proprio come Vauro. Mentre Erri De Luca anche lo scorso gennaio ha parlato di "rapimento e non di estradizione" per il terrorista.