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Razzi: "Sono proprietà di Berlusconi. Per lui mi butterei sotto a un treno"

Antonio Razzi e Silvio Berlusconi

La folle dichiarazione di fiducia nel leader del senatore Pdl: "Ci vorrebbero tre Silvio, così l'Italia sarebbe il miglior Paese del mondo"

Andrea Tempestini
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Pronto a tutto, per Silvio Berlusconi. Pronto a tutto per un leader in difficoltà. Il "kamikaze" è Antonio Razzi, senatore del Pdl, che ospite alla trasmissione di Radio2 Un Giorno da pecora difende a spada tratta il Cavaliere ed arriva ad affermare: "Sarei disposto anche a morire per lui per il bene del Paese". Dunque chiedono a Razzi se sarebbe pronto anche a buttarsi sotto un treno pur di salvarlo. Nessun dubbio: "Certo, perché no? Per salvare l'Italia lo farei". Poi aggiunge che però, tra tutti i modi in cui sarebbe pronto a immolarsi, preferirebbe un infarto: "In modo veloce". Insomma, Razzi non tradirebbe mai Berlusconi: "Piuttosto che tradirlo - ribadisce - preferirei morire". Il giardino del mondo - L'ex dipietrista già in passato si era distinto per le mirabolanti dichiarazioni di fedeltà al Cavaliere: si spinse anche a dire che non sarebbe stato un problema "dargli" sua moglie. Oggi aggiunge: "Io non sono né falco e né colomba nel Pdl, sono solo quello di proprietà di Berlusconi, quello che lui mi dice io faccio. Ce ne vorrebbero due di Berlusconi". Fiducia assoluta, totale, cieca e incrollabile nel leader. Quindi Razzi spiega perché ci vorrebbero più Berlusconi: "Siccome l'Italia è divisa tra nord, centro e sud, ci vorrebbe un Berlusconi al nord, uno al centro e uno al sud. Così sicuramente diventeremmo la prima nazione al mondo, l'Italia diventerebbe il giardino del mondo".

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