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Concita De Gregorio accusa: "La Rai lo paga più di me". Chi? Dago fa il nome: dramma a Repubblica

Gino Coala
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Nel profluvio di retorica femminista dell'8 marzo non poteva mancare Concita De Gregorio, che sulle pagine di Repubblica si dilunga in un lunghissimo articolo per raccontare come in ogni lavoro che ha svolto, dall'Unità alla Rai, sia stata pagata sempre meno dei suoi colleghi uomini. Naturalmente secondo la De Gregorio, la pagavano meno perché donna, perché il mondo è comandato dagli uomini tutti dittatori, senza distinzioni. Leggi anche: De Gregorio, dramma economico: "Pago le cause contro Berlusconi. E il Pd..." In verità Concita qualche distinzione la fa. Nella sua invettiva contro il mondo comandato dai maschi se la prende un po' con la Rai, ma si guarda bene dal citare il collega che intascava più di lei per un programma nella stessa fascia oraria. "In Rai quando ho preso il posto e poi l'ho di nuovo ceduto a chi ha preceduta e seguita nel medesimo orario, sulla medesima rete, nel medesimo compito ho avuto un ingaggio inferiore della quarta parte di quello del mio omologo. La metà della metà (che poi non riscuotevo per altri problemi personali, ormai noti, ma è il principio che conta). Avrei potuto rifiutare, certo - scrive la De Gregorio - Rinunciare. Stare fuori, si può sempre dire no e stare fuori. Ma fuori spesso piove, fa freddo, e a un certo punto bisogna rientrare". Ci voleva Dagospia per mettere nero su bianco quel nome e cognome che la De Gregorio non ha avuto il coraggio di scrivere: cioè Corrado Augias, che in Rai lavora da una vita, ma soprattutto firma di lusso di Repubblica, lo stesso quotidiano in cui lavora la De Gregorio.

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