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Innocenzi bocciata all'esame: "Le domande erano sbagliate". Travaglio processa i giornalisti

Travaglio, vicedirettore del

Giulio Bucchi
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  Giulia Innocenzi bocciata all'esame di giornalismo. E da caso mediatico più ironico che altro (che la "professorina" di Santoro sia stata bocciata, è particolare che strappa un sorrisino) la vicenda rischia di trasformarsi in qualcosa di più serio. Merito di Espresso e Fatto quotidiano, subito scattati in difesa della Innocenzi rovesciando l'accusa: la Innocenzi è stata bocciata non perché ha sbagliato articolo e risposte (che ancora non sono state rese pubbliche) ma perché erano sbagliate le domande. Errori, va detto, marchiani. Nella traccia di cronaca per esempio si legge: "Il pubblico ministero deciderà se convalidare o meno il fermo", confondendo i poteri di pubblica accusa e giudice per le indagini preliminari. Il pm Galese viene citato poi come "Galesi" mentre una citazione di Carlo Lizzani travisata: da "stacco la chiave" a "stacco la spina". "Nessuno è stato penalizzato dall'aver riportato l'errore sul pm – assicura il presidente dell'Odg Enzo Iacopino -. Abbiamo avvisato gli iscritti per due volte in aula. Ci sono state bocciature per aver scritto nazzisti, il cimitero ha detto o il fermo di arresto". Mentre Paolo Pirovano, segretario dell'Ordine, contattato da Fattoquotidiano.it la taglia corta: "Sbagliano anche nelle tracce di maturità...". Il Fatto se la prende con l'Ordine dei giornalisti, sostenendo che quegli errori siano inaccettabili visto che gli aspiranti cronisti sborsano 400 euro tondi tondi. Sacrosanto. Viene altresì il dubbio che errori di questo tipo, già verificatisi nelle precedenti sessioni e corretti a voce dalla commissione, prima di iniziare la prova scritta, vengano sottolineati perché nella 115esima sessione d'esame nel 44% di  bocciati ci fosse anche la Innocenzi.   

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