Cancellieri, case, terreni e investimenti: svelata l'Spa del ministro
Quando i ministri del governo Monti pubblicarono su Internet la loro dichiarazione dei redditi Annamaria Cancellieri si piazzò nella parte basse della classifica. La situazione, da quando è entrata nel gabinetto di Enrico Letta, non è variata di molto. Ufficialmente la sua pensione da prefetto “in quiescenza” è di 53 mila euro lordi a cui va aggiunta un'indennità integrativa speciale d 11 mila euro. Un assegno attualmente sostituito dalla busta paga ministeriale (una legge del 2013 non consente i cumuli), pari a 130 mila euro l'anno. Nulla di sontuoso, ma per fortuna la formichina Cancellieri nella lunga vita professionale è riuscita a mettere da parte case e soldini. Il sito del ministero della Giustizia ci informa che la signora ha investito insieme con il marito, il farmacista Sebastiano Peluso, diverse decine di migliaia di euro in prodotti finanziari: 38.700 in derivati dell'Imi, banca d'affari del gruppo Intesa San Paolo; 20mila euro in obbligazioni di Intesa San Paolo; 6.300 euro di azioni della Popolare di Vicenza; 98mila euro di quote del fondo Eurizon Multimanager; 163 mila euro in tutto a cui vanno aggiunti i 91.600 euro del deposito amministrato presso Generali. Ma gli investimenti più sostanziosi Cancellieri li ha fatti, con oculatezza, nel mattone. Un piccolo patrimonio (24 tra immobili e terreni) esaminato con occhio clinico dal geometra Massimo D'Andrea, lo stesso che in passato ha studiato le proprietà di Antonio Di Pietro. Un dossier diffuso sui media (basti ricordare la copertina di Panorama “L'Italia dei valori immobiliari”) e propedeutico alla celebre puntata di Report in cui il fondatore dell'Idv barcollò di fronte alle contestazioni sulla sua passione per gli immobili. Cancellieri non è una collezionista di muri paragonabile all'ex pm, ma si difende. Nella sua dichiarazione ci sono due appartamenti, un negozio, due box e una cantina a Milano; un alloggio e un box in provincia di Roma; una villetta, tre fabbricati agricoli, diversi terreni a Palazzolo Acreide in provincia di Siracusa. In Sicilia le proprietà sono condivise con il marito. Ma vediamo nel dettaglio. Le proprietà più interessanti sono certamente quelle milanesi. Cancellieri possiede un appartamento di 10,5 vani con garage in zona Ripamonti, non lontano dall'Università Bocconi dove ha studiato il figlio Piergiorgio Peluso. Nella via dove si trova l'appartamento 170 metri costano oltre un milione di euro. Nella stessa zona il Guardasigilli possiede un negozio di 60 metri quadrati. Cancellieri ha anche una bella casa di 7,5 vani con annessa cantina in corso Concordia a pochi passi dalla centralissima piazza San Babila. Qui i prezzi di mercato sono decisamente fuori dalla portata di un normale acquirente. Anche in tempi di crisi e di mercato del mattone in decisa flessione. Nel comune di Genzano di Roma Cancellieri ha ereditato un piccolo appartamento di 5,5 vani con garage. In Sicilia la proprietà più interessante è un villino di 11,5 vani per cui è stata chiesta una variazione della destinazione d'uso da abitazione civile ad “attività agrituristica”. «La Cancellieri, nel prospetto trasparenza del governo (depositato nel luglio 2013) lo dichiara come immobile “funzionale alla attività agricola”», spiega D'Andrea. «Tuttavia in data 15 ottobre 2013 il Catasto, esaminata la pratica, ha respinto la richiesta di “ruralità” e lo ha riclassificato in immobile di categoria a7 (villino) ripristinando la rendita di partenza. Verosimilmente il Catasto ha trovato un difetto di requisiti per applicare la nuova destinazione d'uso». I terreni sono in gran parte coltivati a ulivo. Dunque Cancellieri, nonostante la profonda amicizia che la lega alla famiglia Ligresti e la capacità di fare “rete”, nella vita ha accumulato un patrimonio “normale” se paragonato con quello del figlio. Forse sono serviti più a lui che non alla madre i legami amicali della Guardasigilli. Basti ricordare che per i dodici mesi di lavoro svolto presso la società di assicurazioni Fonsai della famiglia Ligresti Peluso ha incassato 3,6 milioni di euro di buonuscita e che dopo pochi mesi si è trasferito a Telecom dove percepisce 600 mila euro lordi l'anno. Un trasferimento in cui più di uno ha intravisto un possibile conflitto d'interessi per Cancellieri; infatti la Guardasigilli, pochi mesi prima, aveva confermato, da ministro dell'Interno, una convenzione da cento milioni di euro proprio con Telecom. di Giacomo Amadori