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D'Alia, esortazione-choc ai siciliani: "Prendete a calci nel sedere i vostri politici"

Il ministro per la Semplificazione sbotta dopo le critiche ricevute da partiti e sindacati isolani: "I precari? Colpa delle loro politiche criminali

Roberto Procaccini
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"Siciliani, date un bel calcio nel sedere ai vostri politici". L'esortazione a prendere a pedate la classe dirigente della Trinacria non viene da un grillino neoeletto all'Ars, o da un camionista della protesta dei forconi, ma da un ministro della Repubblica. A soffiare sul malcontento dei siciliani si mette pure Gianpiero D'Alia, titolare del Dicastero per la Semplificazione (e siciliano anche lui). Insomma, una botta di antipolitica dai palazzi romani del Governo. D'Alia, successore di Totò Cuffaro al vertice dell'Udc isolano, sbotta dopo le critiche ricevute da partiti e sindacati locali: "Non intendo replicare a quanti - ha detto - in questi giorni, in Sicilia, hanno attaccato l'esecutivo sulla vicenda dei precari siciliani". Perché? "Non si risponde a chi è responsabile - spiega il ministro - di una politica criminale che ha devastato le finanze regionali, alimentando clientele e aspettative impossibili da realizzare per tanta gente". E a questo punto del ragionamento arriva l'esortazione di D'Alia che, occupandosi di Semplificazione, aggira le lente procedure della democrazia rappresentativa e spinge i suoi conterranei ad esprimere il dissenso in maniera diretta: "Fossi un precario siciliano - dice - andrei a prendere a calci nel sedere quei politici e quei sindacalisti che nella regione hanno concorso a creare questo sistema fatto di bugie, ricatti e collusione".

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