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Scoppia l'amore tra Bindi e Brunetta

Renato Brunetta e Rosy Bindi

Le sbandate di Rosy: dopo aver "puntato" Cicchitto ed essersi pentita per la fucilazione di Berlusconi, ora ammicca al capogruppo Pdl

Nicoletta Orlandi Posti
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Se fosse primavera, una spiegazione forse ci sarebbe. Invece è autunno, e seppure le temperature siano ancora miti, l'atteggiamento di Rosy Bindi ha dell'incredibile. Non sembra più lei. L'antiberlusconiana per eccellenza da qualche tempo sembra "affascinata" dai politici del Pdl (poche ore fa si è "pentita" per la scelta del voto palese sulla decadenza di Berlusconi). Ma il primo ad essere oggetto delle sue attenzioni è stato Fabrizio Cicchitto, che raggiunto davanti all'ascensore del Transatlantico si è sentito palpare il bicipide, abbracciare forte e sussussure: "Fabri, mi volevo congratulare. Bravo! Bravo". Erano i giorni dello scontro feroce tra falchi e colombe del Pdl. Ieri, giovedì 31 ottobre, è stata la volta di Renato Brunetta. Ancora una volta la scena si è consumata sotto gli occhi dei cronisti in Transatlantico. La Bindi si è avvicinata al suo più feroce detrattore (fu il capogruppo dei deputati azzurri, dopo la nomina all'Antimafia, a dire di Rosy: "O si dimette, o sarà guerriglia") e gli ha detto: "Scusa presidente Brunetta, posso chiederti una cosa?". Da lì, come racconta Repubblica, è cominciata una conversazione cordiale, accompagnata da molti sorrisi. Se son rose fioriranno... 

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