Non è l'arena, Fabrizio Corona spacciato? "Torni in carcere per il servizio sul bosco di Rogoredo"
La libertà, per Fabrizio Corona, potrebbe durare ancora poco. Tutta "colpa" della piazzata a Non è l'arena di Massimo Giletti. Per la Procura di Milano l'ex re dei paparazzi dovrebbe tornare in carcere per aver nuovamente violato il programma terapeutico. Come accennato, nel mirino della Procura c'è il fatto che Corona si è recato il 10 dicembre nel cosiddetto "boschetto della droga" di Rogoredo per la trasmissione di La7, fingendo addirittura di comprare una dose, mentre ha il divieto di frequentare tossicodipendenti. Spetterà alla Sorveglianza decidere se revocare o meno l'affidamento terapeutico. La nuova richiesta di revoca dell'affidamento, se accolta, riporterebbe l'ex agente fotografico in carcere. In questa richiesta l'Avvocato generale Gatto ha messo in luce una serie di 'fatti successivi', tra reati e violazioni, rispetto a quelli già discussi nell'udienza che portò alla conferma dell'affidamento. Tra questi, appunto, l'episodio del "boschetto della droga" di dicembre, quando Corona lamento' anche di essere stato aggredito mentre stava realizzando un servizio per una trasmissione televisiva. Leggi anche: Corona perde un dente in diretta televisiva Secondo la Procura generale, Corona non poteva stare là a fingere di comprare droga, in una sorta anche di "istigazione a delinquere", avendo poi il divieto di frequentare tossicodipendenti. Una relazione dei carabinieri su questi fatti è stata trasmessa in Procura e ai giudici della Sorveglianza. Tra i vari punti, invece, messi in rilievo nella richiesta di sospensiva le numerose violazioni, secondo il pg, dell'affidamento in prova terapeutico, ma anche delle misure di prevenzione per 35mila euro incassati per un'ospitata e non dichiarati, oltre alle presunte diffamazioni di un magistrato. Inoltre, non ha mai risarcito, secondo la Procura generale, le parti offese dei reati commessi di estorsione e bancarotta.