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Giulia Innocenzi insulta Libero: "Poveracci, vi nutrite dei misfatti altrui"

Giulia Innocenzi

Andrea Tempestini
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Bocciata all'esame di giornalismo. Lei è Giulia Innocenzi, la fedelissima di Michele Santoro e di Marco Travaglio. Una notizia, la bocciatura: lei è un personaggio molto in vista sul piccolo schermo, molto seguita sui social network, molto disucussa, molto criticata (tanto quanto lei è sempre in prima fila a bacchettare e criticare tutti quelli che non la pensano come lei). Dunque, normale che si parli di questo fatto. E, attenzione, di questo fatto, e non "misfatto", come lo definisce lei. La risposta e l'attacco a Libero è arrivato su Facebook: "Ci sono persone che si alimentano solo dei misfatti degli altri. Ragionano così: a me va di merda, a te deve andare peggio. Queste persone mi fanno pena, perché sono povere. E anche con tutto l'oro del mondo non si arricchirebbero di certo. Rimarranno sempre dei poracci". Sorvolando sugli insulti e i giudizi morali, ci limitiamo a ribadire la differenza tra "fatto" (la sua bocciatura) e "misfatto". Le notizie, e una giornalista (seppur non professionista) lo dovrebbe sapere, devono essere date, e spesso una notizia è determinata dalla rilevanza pubblica del suo protagonista. Infine un'ultima considerazione. Premesso che nessuno si alimenta dei "misfatti" della Innocenzi, non si può non notare come Giulia, Michele Santoro e Marco Travaglio, abbiano costruito una carriera sui "misfatti" o presunti tali di Silvio Berlusconi. Partendo dalla recente condanna Mediaset, ma passando attraverso le molteplici forzature che, negli anni, si sono sprecate. Per ultima, e soltanto per pescarne una dal mazzo, la grottesca comparsata di Michelle Bonev negli studi di Servizio Pubblico. Qual è il misfatto?

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