Checco Zalone: "Basta Berlusconi, adesso me la prendo con Renzi"
Secondo il comico dobbiamo al Cav il più grande pezzo televisivo del decennio: nello studio di Servizio Pubblico
Checco Zalone preferisce Matteo Renzi a Silvio Berlusconi. Il comico parla dal punto di vista professionale, sui personaggi che imita o vorrebbe imitare, ma il giudizio che dà sul Cav è tranchant. "Berlusconi? Non mi interessa più e dovrebbe risultare indifferente a qualsiasi comico. Gli piacciono le donne, gli piacciono molto. L'abbiamo capito", dice a Malcom Pagani che lo ha intervistato per il Fatto Quotidiano. "Sono totalmente agnostico, lo giuro", si affretta a chiarire l'attore che dal 31 ottobre sarà nelle sale con "Sole a catinelle", una commedia generazionale che racconta il rapporto tra padre e figlio. "Non so se è mancanza di strumenti per valutare o credere, o magari solo una posizione di comodo. Ma non ne soffro. Non ho mai sposato nessuna fede politica. Forse sono irrisolto. Forse, più probabilmente, non me ne frega niente". Pagani gli fa notare che ha cenato con Grillo, imitato Vendola, parodiato De Andrè per raccontare l'incontro tra Berlusconi e D'Addario. "Sapevo fare bene anche Fitto", risponde Zalone. "Un burocrate appassionato di decreti leggi, commi e postille. Quando sbagliava una data, gli arrivava una sberla della madre e lui piagnucolava: “Scusa mamma, scusa”. Per me la politica è solo un pretesto. Siamo operai della presa per il culo e se devo smontare il mito, colpisco chi va per la maggiore. Sparare sulla Croce Rossa non ha senso". E quando spara, Checco Zalone, fa male. Come con la D'Addario: "Il verso 'ci sono altri mille euro se ti giri' qualche casino in effetti lo creò", ammette il comico al Fatto. "Canale 5 decise di mandare in onda tutto. E fece bene. In ogni caso a Berlusconi dobbiamo il più grande pezzo televisivo del decennio. Nello studio di Servizio Pubblico, a dare spettacolo, lui c'era".