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Vittorio Feltri e le donne che comandano: "Odio gli ordini, non chi li dà"

Matteo Legnani
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Nonostante da oltre quarant' anni faccia il direttore di giornali e tv, ammetto che non mi è mai piaciuto comandare, benché un detto popolare sostenga che dare ordini sia meglio che fottere. Personalmente preferisco la seconda attività. Tuttavia mi corre l' obbligo di aggiungere che mi ripugna obbedire. Amo le regole perché adoro trasgredirle. Cosa che ho sempre fatto, dalla più tenera età. Mi rifiutai perfino di frequentare la scuola materna, infastidito dai compagni mocciosi. Ora mi si pone il problema se sia giusto o sbagliato farsi dirigere da una donna. Ciò che odio è ottemperare alle direttive, impartite da chiunque, maschio o femmina che sia. Voglio agire di testa mia e detesto essere contraddetto. Questo è l' assunto. Non è il genere di chi impartisce le disposizioni a irritarmi, bensì le disposizioni stesse che possono partire sia da signori sia da dame, indifferentemente. Chiedo scusa per il linguaggio crudo: ma se ti impone una cazzata uno coi pantaloni o una con la gonna ugualmente cazzata rimane. Quindi, che senso ha stabilirne la fonte? Inoltre quei maschietti che rifiutano in ufficio di essere obbligati a sottostare a una femminuccia sono degli stupidotti, poiché fino a ieri erano in soggezione davanti alla loro mamma, decisiva in campo educativo, e adesso lo sono davanti alla moglie che in casa è un autentico dittatore. Leggi anche: Vittorio Feltri, schiaffo epico ai buonisti: "Odio le donne? Figuriamoci, vorrei un harem" Tra l' altro le pari opportunità, l' ho scritto spesso, sono un dato di fatto. Le signore hanno frequentato meglio dei compagni l' università, hanno studiato con maggior profitto, sono assai tenaci e vogliose di dimostrare il proprio valore, in breve: sono mediatamente più brave di noi uomini, pertanto non dobbiamo stupirci se menano il torrone in luogo nostro. Il matriarcato, d' altronde, non è una novità e ci tocca accettarlo tra le mura domestiche come tra quelle della ditta. Poi è vero che le madame ci rinfacciano di essere violenti nei loro confronti, ciononostante è l' unica arma di difesa che ci è rimasta, dato che in natura le vittime sono immancabilmente le persone fisicamente più deboli: i bambini, i vecchi e appunto le consorti. Confesso di avere pure io un generale nella mia dimora, la quale mi ha bacchettato tutta la vita: la mia consorte da 50 anni, alla quale però sono grato giacché senza di lei avrei commesso ancor più errori di quanti ne abbia accumulati. di Vittorio Feltri

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