Marco Travaglio, furia contro Salvini e Bongiorno sulla prescrizione: "Vogliono salvare gli stupratori"
Giulia Bongiorno "continua a difendere gli interessi dei clienti, compresi i colpevoli che non possono sperare nell'assoluzione e puntano tutto sulla prescrizione", Giulio Andreotti, "riconosciuto colpevole di associazione per delinquere con Cosa Nostra fino al 1980", attacca Marco Travaglio nel suo editoriale su Il Fatto quotidiano, l'ha fatta "franca perché la prescrizione è scattata pochi mesi prima della sentenza di appello" e "un anno fa la Cassazione ha dovuto prosciogliere per prescrizione il padre di una ragazza minorenne e alcuni educatori della 'comunità' che la ospitava, condannati in primo e in secondo grado per averla abusata sessualmente nel 2002". Leggi anche: "Roba da ridere", "pura follia". Governo allo sfascio, il big della Lega massacra Di Maio Insomma, chiede Travaglio a proposito della prescrizione, "che ne dite ora di fermarla dopo la sentenza di primo grado, come propone il nostro ministro Alfonso Bonafede, in linea con il Contratto di governo?". Uno spot per il Guardasigilli insomma. Continua il direttore del Fatto, che ne approfitta per vomitare ancora una volta sul suo nemico numero uno, Silvio Berlusconi. "La riforma blocca-prescrizione di Bonafede viene osteggiata da FI e dal Pd, pieni di prescritti che con quella riforma sarebbero finiti in galera, e dalla lobby degli avvocati (a cui per fortuna molti legali seri non aderiscono), in nome della ragionevole durata del processo" Infine, "noi sappiamo che i processi hanno una irragionevole durata anche perché gli imputati colpevoli hanno tutto l'interesse a farli durare in eterno, in attesa della prescrizione". Quindi, domandona: "Preferite che un colpevole di stupro, molestie, pedofilia, furto in appartamento, corruzione, associazione mafiosa, voto di scambio ecc. la faccia franca dopo sette anni e mezzo da quando ha commesso il reato, o che venga condannato anche dopo otto o nove anni?".