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Massimo d'Alema perde la causa contro l'Espresso e viene condannato a pagare le spese processuali

Matteo Legnani
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Chissà come brucia, a lui che ha sempre sotto sotto disprezzato i giornalisti, arrivando una volta anche a definirli "iene dattilografe": Massimo d'Alema è infatti uscito sconfitto dalla causa per diffamazione che aveva intentato. Di più, a "batterlo" è stato un periodico "di casa" come l'Espresso, colpevole a dire dell'ex premier che aveva intentato la causa di un'inchiesta giornalistica in cui era stato associato agli appalti per la Tav di Firenze. Nell'articolo si parlava di "amici" di esponenti politici di sinistra "uniti per spartirsi tutto". D'Alema si era sentito offeso e aveva querelato. Ma il giudice della sezione civile del tribunale di Roma, Marzia Cruciani, ha assolto l'Espresso e condannato Baffino al pagamento delle spese processuali. Leggi anche: Benetton, la Dago-Bomba su Massimo D'Alema: "Chissà perchè nessuno parla del suo amico..."

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