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Pensioni, Nicola Porro: la quota 100 e le bufale sul lavoro

Cristina Agostini
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Il governo con quota 100 aiuterà 400mila lavoratori che avranno diritto alla pensione. Ma la gran parte sono dipendenti pubblici. Nicola Porro su il Giornale spiega che non è ancora chiaro "se nei 38 anni di contributi si possano calcolare anche i contributi figurativi, ad esempio quelli corrisposti nei periodi di cassa integrazione. Era una proposta, per rendere la quota meno cara, di Alberto Brambilla. Se così fosse, i lavoratori del privato potrebbero saltare l'asticella con maggiore difficoltà rispetto ai pubblici, garantiti dal posto fisso". Leggi anche: "Finiremo come Renzi e la Boschi". Dopo lo spread, il terrore di Lega e M5s   Il governo giallo-verde sostiene che i 400mila che andranno in pensione, saranno sostituiti da 400mila giovani che troveranno lavoro ma secondo Porro questa previsione "non ha fondamento scientifico e si basa su una semplificazione che può fare solo chi non ha mai lavorato in un'impresa. Questo ragionamento di «uno sostituisce uno» vale solo per i politici". perché nelle imprese private non funziona così. Una seconda mossa politica è che non ci sarà più "povertà" grazie al reddito di cittadinanza. Ma anche qui, nota Porro, "purtroppo le cose non sono così semplici. E questa macchina infernale si regge su una montagna di debiti che abbiamo fatto e che continueremo a fare".  Il futuro del sistema pensionistico è scritto, conclude Porro: "Pensione di cittadinanza, più o meno per tutti, indipendentemente dai contributi versati".

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