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M5s, l'eurodeputata Giulia Moi e la maxi-multa: molestava il suo assistente

Giulio Bucchi
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A inizio anno l' eurodeputata dei Cinque Stelle Giulia Moi stava per essere messa alla porta dal Movimento. La grillina non aveva ancora firmato la liberatoria sul trattamento dei dati personali chiesta dai vertici pentastellati per poter controllare i versamenti dei rimborsi, e la cosa stava creando un certo imbarazzo nel partito dell' onestà. La documentazione poi era stata consegnata e tutto era rientrato. Dodici mesi prima la Moi era stata rinviata a giudizio per diffamazione dal gup del tribunale di Cagliari con l' accusa di aver definito «tre piccole vecchie mafiose» altrettante signore a capo di un ente di formazione al lavoro e, sempre secondo l' accusa, per aver rincarato la dose definendo gli operatori della struttura «un branco di ladroni mafiosi che rubano soldi pubblici» per organizzare un corso «mafioso-ridicolo-inutile». Imbarazzo M5s - Sulla pagina Facebook della grillina inoltre campeggia un articolo di giornale, che si riferisce a un' altra vicenda, il cui titolo recita: «Diffamò grillina, il gip ordina nuove indagini». L' articolo fa riferimento alla campagna elettorale del 2014, quando la Moi venne accusata da un elettore di aver taroccato il curriculum. Non sappiamo come si siano conclusi i due procedimenti o se siano ancora in corso, ma intanto l' eurodeputata è finita al centro di un altro caso. Il Parlamento europeo l' ha sanzionata per presunte molestie psicologiche nei confronti di un suo assistente. «A norma dell' articolo 166 del regolamento» ha detto ieri in aula il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, «in base alle conclusioni del comitato consultivo competente per le denunce di molestie riguardanti assistenti parlamentari accreditati e deputati () ho deciso di comminare una sanzione all' onorevole Giulia Moi per la sua condotta () qualificata come molestia psicologica». La sanzione consiste nella perdita per 12 giorni dell' indennità di soggiorno: ossia 3.756 euro, dato che l' indennità giornaliera degli eurodeputati è di 313 euro (viene dimezzata nel caso in cui il parlamentare risulti assente a più della metà delle votazioni per appello nominale). La Moi ha subito fatto sapere che presenterà ricorso: «Questa vicenda», ha detto, «riguarda persone sulle quali è stata mal riposta la mia fiducia». È probabile che l' assistente parlamentare interessato pensi la stessa cosa del proprio datore di lavoro. Ma tant' è. Anche questa vicenda sta creando malumori nel Movimento. Da Bruxelles fonti Cinque Stelle si sono affrettate a far sapere che la Moi «si era autosospesa tempo fa» e che la questione verrà presa in carico dai probiviri. I precedenti - Non è comunque il primo caso di molestie psicologiche denunciate da un assistente parlamentare di Bruxelles. Nel 2013 una signora si era vista sciogliere il contratto anzitempo e il Parlamento le aveva negato l' assistenza con questa motivazione: «Sebbene l' uso di un linguaggio duro sia di per sé deplorevole, al contempo sarebbe a volte stato difficile, nell' ambito lavorativo stressante connesso ai lavori parlamentari, astenersi dall' utilizzarlo». Anche un' addetta della Banca Europea degli investimenti aveva denunciato il nuovo direttore per averla aggredita verbalmente e sollevata senza motivo dall' incarico. Entrambe sono state risarcite dopo che il tribunale dell' Ue a luglio ha sentenziato che «l' ambiente stressante» non giustifica umiliazioni né insulti gratuiti. di Alessandro Gonzato

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