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Consulenti, uffici e paga extraLa bella vita di Rosy all'antimafia

Come presidente di commissione, la Bindi intasca 3.500 euro al mese in più. Avrà pure l'auto blu blindata con la scorta

Matteo Legnani
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Certo, l'ufficio al quinto piano del palazzo di via del Seminario, in pieno centro a Roma, non è nè enorme nè sfarzoso. Ma Madame Poltrona, al secolo Rosy Bindi, si è accasata bene con la nomina a presidente della commissione Antimafia. Come tutti i presidenti  di commissioni parlamentari permanenti, infatti, la dinosaura del Pd percepirà un emolumento extra di 3.500 euro al mese, duemila dei quali, scrive 'Il giornale', destinati a pagare il lavoro di un collaboratore. Ma 1.500 euro le finiranno comunque in tasca, affiancati al suo sontuoso stipendio di parlamentare. Poi, la Bindi, avrà a sua disposizione una segreteria tutta sua, fatta da due o tre persone prese in prestito dalla camera di appartenenza, che nel suo caso è Montecitorio. Poi c'è la segreteria della commissione, che risponde sempre a lei, fatta da 4-5 altre persone. Al tutto si aggiungono collaboratori e consulenti, divisi tra fissi e part time. Infine, auto blu blindata (trattandosi di commissione 'antimafia' le cautele non sono mai troppe): un corteo rafforzato, con un'auto che seguirà quella della Bindi con due o tre poliziotti a bordo.    

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