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Il giudice Esposito in tournée per "bonificare la politica"

Antonio Esposito

Per il magistrato che condannò Berlusconi si apre una carriera da star: un convegno dopo l'altro. E se non lo invitano, li organizza lui stesso...

Nicoletta Orlandi Posti
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Dopo aver condannato il Cavaliere, il giudice Antonio Esposito è la star dei convegni sulla legalità. Il presidente della seconda sezione penale della Cassazione gira in lungo e in largo l'Italia a dispensare sermoni su come «bonificare la politica». Il prossimo 26 ottobre Esposito parteciperà a Chiavari all'Hotel Monterosa al convegno «bonificare la politica, bonificare il territorio, bonificare l'ambiente» promosso dalla onlus Vas, l'associazione Verdi Ambiente e Società, fondata da Mario Capanna. Nella locandina dell'evento, Esposito appare in cima alla lista degli ospiti. Parteciperà al dibattito come presidente onorario dell'Associazione Caponnetto, ma i temi sul tavolo toccano pure la politica.  L'associazione Vas presenta il convegno così: «C'è una nuova sinergia tra Vas Onlus e Associazione Caponnetto,  perché ambiente e legalità, tutela dei diritti e contrasto alle mafie sono tasselli inscindibili e basilari di una reale azione per le bonifiche ambientali e politiche dei nostri territori e delle nostre regioni, sempre più in preda a malapolitica, ecomafie, diritti civici negati». A far compagnia a Esposito ci saranno pure altre toghe come Federico Cafiero De Raho, procuratore capo della Repubblica e della Dda di Reggio Calabria, e il sostituto procuratore della Repubblica di Genova.  Ma non mancheranno i giornalisti. A dirigere l'incontro ci sarà una penna  di Repubblica, Marco Preve.  Nessun giornalista de Il Mattino, con cui Esposito è entrato in rotta di collisione proprio sul caso Berlusconi.  Ma quella di Chiavari non è la prima tappa dell'«Esposito-tour». Lo scorso 12 ottobre il giudice ha già partecipato a un altro convegno a Formia dal titolo: «Bonificare la politica, bonificare il territorio - piazza pulita di politici e colletti bianchi collusi coi clan, poi subito il risanamento delle aree avvelenate». La «bonifica della politica» è un cavallo di battaglia della toga che ha confermato la condanna del Cavaliere. A Formia, Esposito ha partecipato a un dibattito pubblico patrocinato dal Comune ed organizzato dall'Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie Antonino Caponnetto in collaborazione con l'associazione Vas e il giornale La Voce delle Voci», recita la locandina. Anche lì non poteva mancare una penna anti-Cav, questa volta di marca «travaglina»: si tratta di Nello Trocchia, giornalista del Fatto Quotidiano.  Durante il dibattito Esposito ha parlato di infiltrazioni mafiose nel tessuto politico, ma ha dovuto dire la sua. Non dal punto di vista giudiziario, ma dal punto di vista politico.  Esposito tra una chiacchiera e l'altra (questa volta in italiano della Crusca, non in napoletano come nel caso della famosa telefonata al Mattino che anticipava le motivazioni della condanna del Cav), si è lasciato andare nel ruolo di moralizzatore: «La classe politica non vuole rendersi conto della gravità della situazione. Ci sono rapporti tra la criminalità organizzata e il mondo politico». E fin qui nulla di nuovo. Ma Esposito va oltre e si chiede: «Cosa si può fare?». Ed ecco che arriva il consiglio: «La prima cosa da fare è garantire la libertà di informazione e stigmatizzare tutti quei comportamenti  che implichino una responsabilità politica e morale. Indipendentemente dall'accertamento di illeciti penali. Così si bonifica la politica». Ormai Esposito è lanciatissimo nella sua carriera da «vip da convegno» e allora, se non lo invitano, i dibattiti li organizza lui stesso con l'Associazione Caponnetto. Il giudice infatti  lo scorso 20 settembre ha promosso a Sorrento un convegno per parlare sempre di legalità e rifiuti. Dopo la sentenza della Cassazione che ha inchiodato il Cav, Esposito è uno stakanovista dei convegni. Dispensa perle di saggezza e pillole di legalità. Il Cav lo ha condannato, e ora può godersi la fama girando lo Stivale. Parlando in italiano. di Ignazio Stagno

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