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Il falco Bondi fa la colomba su Fazio: "Attaccarlo è da barbari"

Sandro Bondi

Il senatore azzurro sostiene che "prendere a bersaglio una persona, come è accaduto a me con Pompei, è un imbarbarimento della vita civile"

Nicoletta Orlandi Posti
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"L'attacco a Fabio Fazio è un simbolo di imbarbarimento. Tutta questa vicenda dei compensi televisivi è tipicamente italiana e partecipa a un certo imbarbarimento della vita civile di cui io stesso sono stato vittima. Un imbarbarimento che consiste nel travolgere le singole persone piuttosto che affrontare la natura vera dei problemi senza pregiudizi, da ogni parte beninteso". Lo dice in una intervista alla Stampa, Sandro Bondi, senatore del Pdl.  "Personalizzare e prendere a bersaglio una persona - ha aggiunto - come è accaduto a me con Pompei, è un imbarbarimento della vita civile". E riferendosi a Renato Brunetta, Bondi ha detto che "mi conosce e sa quanto lo stimi e gli sia amico. Non mi risulta che Alfano lo voglia sostituire né credo alle notizie dei giornali secondo le quali, Alfano mi consideri alla stregua di un pericoloso estremista incompatibile con le sue politiche. La mia opinione, comunque, è che Renato sia il miglior capogruppo possibile". Il senatore Bondi poi rivela che non ama i talk show, anzi "mi danno un senso di ripulsa", ammette sostenendo però che apprezza come conduttori Fabio Fazio, Paolo Del Debbio, Enrico Mentana e Nicola Porro. E' per questo che da un po' di tempo le sue partecipazioni sono praticamente annullate: "Ho fatto una scelta precisa. I talk show", dice alla Stampa, " sono fra le cause principali della crescente sfiducia nella politica: sono arene di combattimenti, di scontri furibondi e di chiamazzi che hanno contribuito a far perdere qualsiasi autorevolezza alla politica". Bondi, per questo, si sente in colpa: "Qualche volta la mia timidezza mi ha trasformato in una sorta di non convinto gladiatore. E quando lo sono stato, dentro di me, mi sono vergognato".

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