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Radio Belva, il pentimento di Sgarbi: "Non volevo far chiudere Cruciani e Parenzo. E se dessero a me la conduzione... "

A una settimana della prima (e ultima) puntata del talk su Rete4, il critico d'arte torna sul suo exploit

Roberto Procaccini
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Il pentimento di Vittorio Sgarbi. E' passata una settimana da quei "testa di merda", "ti piscio in testa", "Ti spacco la testa, povero coglione" con i quali il critico d'arte ha accompagnato la propria ospiatata alla prima (e ultima) puntata di Radio Belva, il talk condotto su Rete4 da Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Ma visto che l'assassino torna sempre sul luogo del delitto, e Sgarbi s'è sentito (cor)responsabile della prematura chiusura dell'esperimento televisivo del duo de la Zanzara, oggi arrivano le scuse. "Mi sono sentito dispiaciuto - scrive Vittorio su il Giornale - per avergli rovinato la festa, il debutto". Non rinnega le ragioni dei suoi scatti d'ira (mi hanno mancato di rispetto, sostiene Sgarbi, e poi non hanno messo in conto di trovare nel loro circo "qualche animale non addomesticato e una bestia feroce che li ha azzannati"), ma non s'augurava neanche la fine della trasmissione, dice. Anche se in diretta inveiva: "Voglio mandarvi in merda, come voi in merda mandate i vostri ospiti". Ma forse intendeva mettere in difficoltà, non mettere alla porta. "I dirigenti Mediaset - aggiunge a mente lucida Vittorio - sono stati severi e ingenerosi non consentendo a Cruciani e a Parenzo una seconda puntata". E, giacché si trova, si autocandida alla conduzione del programma: si potrebbe pensare "di mandare avanti una coppia collaudata come Sgarbi-Parietti (Alba, anche lei ospite di Radio Belva e vittima dell'esuberanza di Vittorio, ndr) per una scanzonata conduzione - ammicca -, meno irriverente e magari altrettanto narcisistica, e tenere in un angolo, con cuffie, le due zanzare". Sgarbi: insulti, invettive e schiaffi. Riguarda i momenti clou di Radio Belva su LiberoTv

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