Radio Belva, il pentimento di Sgarbi: "Non volevo far chiudere Cruciani e Parenzo. E se dessero a me la conduzione... "
A una settimana della prima (e ultima) puntata del talk su Rete4, il critico d'arte torna sul suo exploit
Il pentimento di Vittorio Sgarbi. E' passata una settimana da quei "testa di merda", "ti piscio in testa", "Ti spacco la testa, povero coglione" con i quali il critico d'arte ha accompagnato la propria ospiatata alla prima (e ultima) puntata di Radio Belva, il talk condotto su Rete4 da Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Ma visto che l'assassino torna sempre sul luogo del delitto, e Sgarbi s'è sentito (cor)responsabile della prematura chiusura dell'esperimento televisivo del duo de la Zanzara, oggi arrivano le scuse. "Mi sono sentito dispiaciuto - scrive Vittorio su il Giornale - per avergli rovinato la festa, il debutto". Non rinnega le ragioni dei suoi scatti d'ira (mi hanno mancato di rispetto, sostiene Sgarbi, e poi non hanno messo in conto di trovare nel loro circo "qualche animale non addomesticato e una bestia feroce che li ha azzannati"), ma non s'augurava neanche la fine della trasmissione, dice. Anche se in diretta inveiva: "Voglio mandarvi in merda, come voi in merda mandate i vostri ospiti". Ma forse intendeva mettere in difficoltà, non mettere alla porta. "I dirigenti Mediaset - aggiunge a mente lucida Vittorio - sono stati severi e ingenerosi non consentendo a Cruciani e a Parenzo una seconda puntata". E, giacché si trova, si autocandida alla conduzione del programma: si potrebbe pensare "di mandare avanti una coppia collaudata come Sgarbi-Parietti (Alba, anche lei ospite di Radio Belva e vittima dell'esuberanza di Vittorio, ndr) per una scanzonata conduzione - ammicca -, meno irriverente e magari altrettanto narcisistica, e tenere in un angolo, con cuffie, le due zanzare". Sgarbi: insulti, invettive e schiaffi. Riguarda i momenti clou di Radio Belva su LiberoTv