Taormina porta la Franzoni in tribunale: "Mi deve 770mila euro"
L'avvocato ha difeso la donna, imputata per l'omicidio del figlio Samuele, tra il 2002 e il 2007. Ora reclama il suo onorario: "Non mi ha mai pagato"
Ha difeso Annamaria Franzoni dal 2002 al 2007 nel processo che la vedeva imputata per l'omicidio del figlio Samuele, ma non è stato mai pagato. E ora Carlo Taormina, avvocato ed ex deputato Pdl, cita i coniugi Franzoni (con Annamaria anche il marito Stefano Lorenzi) davanti al tribunale civile di Bologna per vedersi riconosciuto il suo onorario, pari a 771mila euro. "Ho promosso un'azione civile - conferma lo stesso Taormina - perchè non mi sono stati corrisposti spese, competenze e onorari". Il legale reclama quanto dovutogli per anni di spostamenti in aereo e in auto e per le indagini difensive, ma anche per l'impegno mediatico, a sua detta sollecitato dai Franzoni, concretizzatosi in conferenze stampa, in comunicati e in ospitate tv. Taormina ha mantenuto l'incarico fino all'autunno 2006, per poi formalizzare la rinuncia nell'inverno 2007. La forte esposizione mediatica sul caso di Cogne, a suo dire, gli ha procurato conseguenze dannose. L'avvocato, intervistato da Giuseppe Cruciani a la Zanzara su Radio24, rivendica la bontà del suo lavoro: "Annamaria Franzoni, che io comunque credo innocente, è stata condannata a 16 anni, di cui 3 coperti da indulto, e ora è stata ammessa alla misura del lavoro esterno. Considerata la gravità dell'accusa - commenta - è una buona sentenza". Il tribunale di Bologna ha già fissato l'udienza per discutere la citazione. Dei 770mila euro totali, Taormina ne pretende 14mila da Stefano Lorenzi per alcune querele per diffamazione redatte tra il 2002 e il 2006.