Berlusconi e l'indulto, "Il Fatto": "Così lo salveranno"
Giorgio Napolitano è stato chiaro: il Parlamento deve dare risposte all'emergenza carceraria con un indulto o con un'amnistia. L'Aula ha incassato il messaggio e presto, con tutta probabilità, si metterà al lavoro. I grillini dopo le parole di Re Giorgio sono sul piede di guerra, e con loro c'è anche tutta la stampa anti-Cav, guidata dalla campagna martellante del Fatto Quotidiano che teme un salvacondotto per Silvio. Ma il provvedimento che potrebbe mettere a punto il Parlamento dopo il "consiglio" di Napolitano può davvero interessare la situazione giudiziaria di Berlusconi? Proviamo a capire. Innanzitutto bisogna considerare il fattore tempo e i numeri. Indulto e amnistia vanno approvati entro il 28 maggio per evitare ritorsioni europee; il Parlamento deve rispondere con maggioranza qualificata di due terzi e si prevedono almeno sei mesi per l'approvazione. Questi i tempi. Ma il punto è un altro. Con l'amnistia e l'indulto quali pene e quali reati saranno condonati? A questa domanda dà una risposta il Fatto Quotidiano, che pare non avere dubbi. Il teorema di Travaglio - Secondo alcune indiscrezioni raccontate dal quotidiano di Marco Travaglio, al ministero della Giustizia avrebbe cominciato a circolare una voce: potrebbe approdare in Parlamento un remake dell'indulto varato nel 2006 dall'allora ministro della Giustizia Clemente Mastella, che estese il provvedimento ai reati fiscali e a quelli contro la pubblica amministrazione. Quindi, stando al teorema "travaglino" Silvio sarebbe salvo. La Cassazione ha condannato il Cavaliere a quattro anni, ma tre sono già coperti dal precednte indulto. Da scontare restano dodici mesi, ridotti a nove con la richiesta d`affidamento ai servizi sociali. E qui entra in gioco il fattore tempo. La pena accessoria - I legali di Silvio, Coppi, Longo e Ghedini hanno già presentato la domanda per l'affidamento ai servizi sociali. Il tribunale di sorveglianza dovrà esaminare la richiesta e fornire una risposta. Ma per il verdetto potrebbero passare anche 5 mesi. Così, sempre secondo il teorema del Fatto, Silvio avrebbe tutto il tempo per attendere il varo dell'indulto e dell'amnistia e quindi goderne. C'è un'altra data che però incombe, ed è quella del 19 ottobre. Quel giorno la Corte d'Appello di Milano si pronuncerà sulla pena accessoria inflitta al Cav dalla Cassazione: l'interdizione dei pubblici uffici, che verrà rimodulata. L`indulto non riguarda le pene accessorie, salvo che non intervenga un apposito decreto. "Pena indultabile" - Così a quanto pare, sempre secondo quanto racconta il Fatto, sarebbe già pronto a Palazzo Chigi un disegno di legge che può anticipare i tempi del Parlamento, qualora le Camere dovesso perdere tempo ad approvare l'indulto o l'amnistia. Il disegno nascerebbe da un accordo tra Alfano, Letta e la Cancellieri. Dagli uffici legislativi di via Arenula fanno sapere che sono pronti a fornire un testo in pochi giorni. Intanto in Parlamento ci sono già tre ddl sul tema indulto e amnistia. E quella proposta da Sandro Gozi del Pd prevede pene accessorie "indultabili". Al Senato invece c`è un disegno di legge molto generoso per estinguere i reati commessi entro il 14 marzo 2013 con detenzione sino a un massimo di quattro anni.