M5S, Catalano non restituisce la diaria: Grillo lo grazia
Le regole valgono, ma non per tutti. Il collega Di Battista lo "frusta", ma chiude un occhio
La sceneggiata dei pentastellati sulla diaria si arricchisce di un nuovo succulento atto in cui scopriamo che Beppe Grillo ha un anima, oppure - dipende dalle interpretazioni - che le regole del comandante Beppe possono essere eluse (ammesso che il padre-padrone delle Cinque Stelle conceda la sua personalissima grazia). E grazia fu, anche se il guitto, come noto, è ligure, e i liguri - ma questo è pregiudizio e luogo comune - sul vil danaro non transigono. I fatti: il "cittadino" Ivan Catalano ha tradito un articolo del Vangelo secondo Beppe, ha commesso un reato previsto dal codice grillino: non ha restituito la diaria. E' in bolletta, e ha promesso che la restituirà il prima possibile. I conti: il Catalano dei 70mila euro che avrebbe dovuto restituire per accondiscendere i diktat del ricchissimo Beppe ne ha dati soltanto 500 (gli arretrati si cumulano dallo scorso 18 settembre). L'intera storiella è stata confermata dall'onnipresente Alessandro Di Battista, che parla della faccenda un po' come una maestra dell'asilo con i suoi bimbi indisciplinati. Con insensato paternalismo, insomma, dato che all'asilo non siamo: "Ha sbagliato - dice Di Battista -, ma ha chiesto scusa e ha dichiarato in assemblea che restituirà tutto quel che non ha restituito. Io mi fido e comunque controlleremo". Ma tant'è. Per ora, il "pentito" Catalano non ha saldato il conto. E il capo Beppe non lo ha né espulso né esposto al pubblico lubdibrio. Ha un'anima? Oppure le regole valgono sì, ma non per tutti? A voi l'ardua sentenza.