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Berlusconi deluso da Napolitano: "Mi sta prendendo in giro". E ripensa alla grazia
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Sarebbe dovuto tornare a Roma, ieri pomeriggio. Invece Silvio Berlusconi ha preferito trattenersi un giorno di più ad Arcore per alcune riunioni con i figli e gli amici più cari a partire da Fedele COnfalonieri e i vertici di Mediaset. Poi a metà pomeriggio, il Cavaliere si è seduto sul divano davanti alla tv per ascoltare il messaggio di Giorgio Napolitano letto alla Camera e al Senato dai rispettivi presidenti. Ha prestato molta attenzione al passaggio sulla riforma della giustizia e a quello sull'amnistia, ma non c'è stato nessun esulto di gioia. Anzi. Gelo, diffidenza, sfiducia: sono questi i sentimenti che quelle parole hanno lasciato in Berlusconi. Del resto, come rivela il retroscena del Messaggero, ad ogni passaggio del messaggio del Colle, c'era l'avvocato super-falco Ghedini che gli sussurrava: "E' una scatola vuota, una trappola, ti stanno prendendo in giro per l'ennesima volta". E poco contano le rassicurazioni di Angelino Alfano e delle "colombe" che cercavano di spiegare al Cav l'esatto contrario. Volevano fargli capire che le parole di Napolitano rappresentano "una grande apertura per il tuo caso" e "segnare una netta vittoria delle tue e delle nostre posizioni su una riforma della giustizia che non può più attendere", arrivando fino a sostenere, rivela Ettore Colombo, che "il Capo dello Stato ha rimesso i magistrati al posto loro. Tutte considerazioni abbastanza inutili e oziose agli occhi di Berlusconi che continua a non fidarsi di Napolitano perché avrebbe detto ieri ai suoi "come mi ha tradito già due volte, sulla Cassazione e sulla grazia, sono certo che lo farà anche questa volta". E a proposito di grazia, secondo il retroscena raccontato da Salvatore Dama su Libero in edicola oggi, Silvio si sarebbe quasi convinto a firmare quella lettera scritta dai figli da indirizzare al Quirinale con la richiesta di clemenza. Anche perché l'amnistia non fa al caso suo: "E' inutile che ci stiamo prendendo in giro", ha tagliato corto il Cavaliere.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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