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Saviano: "Penso di rifarmi una vita all'estero con una nuova identità"

Roberto Saviano

L'autore di "Gomorra" interviene al processo Spartacus e conferma: "Sto pensando di lasciare l'Italia, non mi sento più libero"

Roberto Procaccini
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"Addio, Italia: meglio rifarmi una vita all'estero con una nuova identità". Dopo aver salutato Napoli (città dalla quale è mancato sette anni per ragioni di sicurezza), Roberto Saviano si accinge a fare lo stesso con il Belpaese. "Immagino che la mia vita possa essere libera solo all'estero - ha detto lo scrittore campano -, in Paesi che possano darmi un'altra identità, così che possa permettermi una vita nuova che comincia da zero".  Vita difficile - Quindi l'autore di Gomorra, dopo anni di conferenze, convegni, presentazioni, trasmissioni tv con l'amico Fabio Fazio, libri, articoli e post, sta pensando al ritiro: un esilio dove godere dei vantaggi dell'anonimato. "I rapporti con i miei familiari sono diventati complicati - spiega Saviano, intervenuto a Napoli come parte offesa e testimone nel processo Spartacus -. Il progressivo aumento della scorta rende difficilissima la vita quotidiana. Non esistono passeggiate, nessuna forma di vita normale, non posso prendere il treno né la metropolitana o scegliere un ristorante senza concordarlo con la scorta".  Le voci - Non è la prima volta che circola la voce di una possibile fuga all'estero del giornalista napoletano, ma il fatto che adesso sia lui a dirlo cambia le cose: "Ho la sensazione - confida durante il processo - di essere un reduce dopo una battaglia. Vivevo a Napoli e immaginavo la possibilità di una carriera universitaria". Invece il successo di Gomorra l'ha portato da tutt'altra parte. E così, dopo aver detto addio a Napoli, ora la svolta potrebbe essere l'addio all'Italia.

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