Berlusconi: "Non muoio neanche se mi ammazzano"
"Non muoio neanche se mi ammazzano". Silvio Berlusconi, intervistato da Panorama, parla anche dell'accusa che gli è stata mossa, quella di una sua presunta ossessione per la giustizia. "Più che altro" dichiara a Panorama "è la giustizia ad essere ossessionata da me e mi fa uno stalking infinito. Io penso che la giustizia sia l'architrave principale su cui poggia la civile convivenza. Se come da noi è corrosa e politicamente corrotta, uccide la pace di tutti. E' la politica che deve riparare la trave". L'intervista con Panorama si conclude con una battuta: "Per quanto riguarda me" dice Berlusconi "ricordo quanto disse di sè stesso Giovannino Guareschi, anche lui condannato in via definitiva al carcere: "Non muoio neanche se mi ammazzano"". Irresponsabilità - Nell'intervista , l'ex premier parla anche dei commenti di giornali e tv che lo riguardano, e contesta la critica di "irresponsabilità" che gli viene mossa: "E' diffusa" dice Silvio Berlusconi "presso la totalità dei cosiddetti grandi quotidiani indipendenti e presso i Tg della Rai, della7 e di Sky che ricalcano il medesimo giudizio del Partito democratico, o viceversa, in un circuito vizioso che mi ricorda molto i titoli tutti uguali dei medesimi giornali al tempo di Mani Pulite e poi della "gioiosa macchina da guerra". Anche allora si tiravano cannonate all'unisono contro di me, in un combinato disposto coi magistrati politicizzati. Poi fu Forza Italia a vincere le elezioni... Mi bastonano a man salva, e sarei io l'irresponsabile? Mi aspetto un editoriale del Corriere dal titolo manzoniano a me riferito: "Bastonabile bastonabilissimo". Alleanza indecorosa - Il Cavaliere analizza anche i due possibili scenari che potrebbero aprirsi alla politica: una coalizione tra Pd e Movimento 5 stelle, oppure un governo a guida Pd con fuoriusciti del Pdl, magari con l'appoggio dei senatori a vita. "La prima ipotesi è negata a priori da Beppe Grillo e sarebbe un tradimento del programma di Cinque Stelle. La reputo impossibile", puntualizza Berlusconi. "La seconda è talmente indecorosa e avvilente che si scontrerebbe con una ripulsa popolare. Non sarebbe una maggioranza, ma un espediente numerico. Il presidente Giorgio Napolitano non darebbe mai l'avallo a un simile esperimento. Nel recente passato si è dimostrato impossibile governare con numeri risicati", sottolinea il leader azzurro. I rapporti con Giorgio - Nell'intervista con Panorama, Silvio Berlusconi si dilunga anche suoi suoi rapporti con il presidente della Repubblica. "Francesco Cossiga" dice Berlusconi "mi ha insegnato che dei rapporti con il capo dello Stato non si parla. Mi sono chiesto, ma non ho mai prima d'ora osato chiederglielo, se Giorgio Napolitano si sia accorto che il decreto legislativo Severino, non la legge, potesse nascondere, nella sua confusa articolazione, quella retroatti- vità e quell'eccesso di delega che la rende a giudizio di autorevolissimi giuristi passibile di incostituzionalità. Su questo tema ho sperato e spero ancora in una sua parola moralmente impegnativa".