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Silvestri eletto presidente della Corte Costituzionale

Un curriculum tutto di sinistra. Aveva la tessera del Pds e del Psi. Apre subito il mandato parlando di legge elettorale: "Va cambiata". Voto in vista?

Ignazio Stagno
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Un uomo di sinistra sulla poltrona della presidenza della Corte Costituzionale. Gaetano Silvestri, è il nuovo presidente della Consulta. E' stato eletto con 8 voti su 15. Un risultato che parla già di una spaccatura all'interno della Corte durante le operazioni di voto. Silvestri è vicino al centrosinistra, essendo stato in passato iscritto al Pci e al Pds. Dal 1990 al 1994 è stato componente del Consiglio superiore della magistratura eletto dal Parlamento. Dal 1996 al 1998 è stato componente della Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto della Regione siciliana. Nel 1998 è stato nominato componente del Consiglio scientifico dell'Istituto di studi sulle Regioni del Consiglio nazionale delle ricerche. Rettore, dell'Università di Messina dal 31 luglio 1998, è stato successivamente rieletto per il triennio 2001-2004. Dal 2002 al 2004 è stato vicepresidente della Conferenza dei rettori delle università italiane. Cambiare legge elettorale -  Uomo abituato a frequentare i palazzi delle istituzioni e della politica esordisce il suo mandato parlando di legge elttorale: "La legge elettorale presenta aspetti problematici rispetto al premio di maggioranza senza soglia. Questo non significa anticipare un giudizio di costituzionalità che è altra cosa". Un segnale? Le parole di Silvestri probabilmente indicano un'accelerazione sulla riforma elettorale e probabilmente il segnale conduce anche ad un'ipotesi di voto anticipato. Poi il presidente non ha voluto parlare dei vizi di costituzionalità della legge Monti-Severino: "Se mi esprimessi potrebbe sembrare che io anticipi un'opinione che è possibile io debba dare nella sede competente". E ha aggiunto: "Oggi, non solo in Italia, c'è una tendenza a scaricare sul potere giudiziario decisioni che il potere politico non riesce a prendere". Ma di sicuro, la sua presidenza, con un curriculum di sinistra, avrà un peso nella discussione sulla legge che vorrebbe far fuori il Cav dal Senato e renderlo incandidabile alle prossime elezioni. Busta paga da capogiro -  Per Silvestri comunque l'elezione a presidente è un "affare". Andrà in pensione da presidente emerito con un trattamento previdenziale da capogiro. La busta paga è pesante. I giudici della Consulta da tempo usano un tournover alla velocità della luce per assicurare a tutti la carica da presidente emerito. Quella poltrona vale oro. Nonostante la Costituzione preveda che l'elezione del presdente debba essere ogni 3 anni, la Consulta di fatto fa di testa propria. Ecco cosa prevede la Carta: "La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane in carica per un triennio, ed è rieleggibile, fermi in ogni caso i termini di scadenza dall'ufficio di giudice". Dunque secondo Costituzione il presidente dovrebbe cambiare ogni 3 anni, o quanto meno rieletto anche per un secondo mandato dopo 36 mesi. Le cose invece vanno in maniera completamente diversa. La poltrona da presidente con relativa pensione fa gola a tanti e allora bisogna accontentare tutti. Così dagli Anni Ottanta la norma è stata aggirata per un tornaconto personale.  Autoblu e indennità - Per consentire al maggior numero di membri di andare in pensione col titolo da presidente emerito, e fino al 2011 con tanto di auto blu a vita, si è deciso che il prescelto debba essere quello con il maggior numero di anni di servzio. Il principio di anzianità. Questo passaggio di consegne oltre a garantire una pensione più sostanziosa rispetto a quella di un semplice giudice costituzionale, offre anche un'indennità aggiuntiva in busta paga.  Presidenti solo per 3 mesi - Così ad esempio accade che Giovanni Maria Flick è stato presidente per soli 3 mesi, dal 14 novembre 2008 al 18 febbraio 2009. Flick si difese dicendo che quella "era ormai una prassi consolidata". Già, consolidata in barba alla Carta Costituzionale che loro per primi dovrebbero rispettare. Gustavo Zagerblesky ad esempio è stato presidente per soli 7 mesi. Poi è stato il turno di Valerio Onida, presidente per 4 mesi dal 22 settembre 2004 al 30 maggio 2005. Ugo De Servio invece ha tenuto la poltrona dal 10 dicembre 2010 al 29 aprile 2011, 4 mesi anche per lui. Recordman invece Alfonso Quaranta che è stato in carica per un anno e sette mesi, dal 6 giugno 2011 al 27 gennaio 2012. Ora è il turno di Gallo che è rimasto in carica solo 9 mesi. Amato sarà ben lieto di prendere il suo posto. Quei 31 mila euro di pensione che percepisce mensilmente sono davvero pochi in tempo di crisi. (I.S.)

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