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Silvio ai servizi sociali: che show!

Entro il 15 ottobre Berlusconi deve scegliere la pena alternativa al carcere

Francesco Borgonovo
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Spolverando una seggiolina con un fazzoletto nello studio di Michele Santoro, ha annichilito Marco Travaglio e ha incollato il pubblico allo schermo con risultati da record. Ora, immaginatevi che cosa potrebbe scatenare Silvio Berlusconi con una scopa in mano mentre dà una pulitina al pavimento di un centro  anziani durante una mattinata di servizio sociale. Sarebbe uno spettacolo imperdibile, una fucina di gag, uno show talmente scoppiettante da far impallidire gli autori delle serie televisive più alla moda. Ecco perché il Cavaliere non può mancare l'occasione. Deve farsi affidare ai servizi sociali e trasformarli nel più grande reality show di tutti i tempi.  Intendiamoci, mica sarebbe una passeggiata. Non si tratta di far volontariato, ma di scontare una condanna, quindi non ci permettiamo di far dell'ironia sulla pelle altrui. Però, ragazzi, ve lo immaginate? Berlusconi che arriva la mattina in una casa di riposo, inguainato in una tuta da ginnastica. Si comincia con un bel giro delle camere. Gli basterebbero due giorni per imparare i nomi di tutti gli ospiti del ricovero. Dopo due settimane, tutte le anziane ma ancor graziose signore sfoggerebbero al collo una luminosa farfallina piena di brillantini: «Hai visto, Silvana? A me l'ha regalata azzurra, vuol dire che gli piaccio. Passami l'adesivo per dentiere prima che mi veda».    Il signore seduto al tavolino nell'angolo, quello che legge ogni mattina l'Unità e biascica maledizioni verso il centrodestra mentre trangugia il caffè, in capo a un mese diventerebbe il suo miglior amico. Il Cavaliere gli leggerebbe ogni giorno il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, ovviamente correggendo al momento tutti i pezzi. Già li vediamo Silvio e il suo nuovo sodale, impegnati in una passeggiatina nel giardino, a tempo di girello. Il Cavaliere a distillare massime liberali, il vecchietto pronto a rispondere con Marx: «Non mi ricordo il capitolo, ma sono sicuro che Carlo diceva proprio così...»; «No, te lo ripeto, Giorgio, nel Capitale non si parla di conflitto d'interessi». Poi, la domenica, tutti sul pulmino e via allo stadio, a vedere il Milan. Pranzo al sacco e cappellino in omaggio per tutti. Per non parlare del campionato di calcio regionale per over settanta: Silvio comprerebbe i migliori attaccanti dagli altri ospizi, e chi fatica a deambulare, in porta: non si trascura nessuno. Al primo anno, già uno scudetto e la qualificazione in coppa. La coppa del nonno, ovviamente.   Roba che frati, preti e buoni samaritani della Lombardia tutta si stanno già scannando per farsi assegnare Berlusconi, millantando le bellezze delle proprie strutture assistenziali. Che, tra l'altro, diventerebbero frequentate come non mai. Intere orde di parenti degli ospiti, che prima si facevano vedere giusto in prossimità del Natale, non mancherebbero un fine settimana:  «Dai ragazzi che si va a trovare il Cav... ehm, nonna Maria!». Le nipotine nel fior dei vent'anni riscoprirebbero in un momento l'affetto per la pelle vizza delle nonnine e si presenterebbero in massa, carrozzate da competizione. «Sai, metti che quello mi nota e mi fa fare un provino... Del resto la politica è sempre stata la mia passione. Mettiamo un altro po' di rossetto...».  Il successo è assicurato, che lo assegnino a una casa di riposo, a una comunità o a un ostello. Sessione di barzellette al mattino, piccolo comizio dopo pranzo, concertino al pianoforte per l'ora del the. Altro che servizi sociali: sarebbe praticamente un varietà, e dei più divertenti.  Scherzi a parte, l'occasione è ghiotta anche sotto il profilo politico. Berlusconi sarebbe protagonista della più sfavillante campagna elettorale di sempre. Ogni giorno ci sarebbe materiale per i cronisti. Foto spettacolari, dichiarazioni ficcanti, nuove gag e fuochi d'artificio assortiti. Senza contare il lato commovente della faccenda, con Silvio intento a mostrare tutto l'affetto di cui dispone ai suoi assistiti. «L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio», direbbe alla sciura Pina, abbracciandola dopo una lite con la sua vicina di divano. «Vi siete perse la vostra soap opera preferita? Aspettate che chiamo Confalonieri e la faccio replicare subito». Niente falchi, pitonesse, colombe, piccioni e, soprattutto, passere. Sarebbe un Silvio show scatenato, in onda ventiquattr'ore su ventiquattro, a beneficio dei cronisti, mentre gli avversari politici si mangiano le mani. Ovvio, ci sarebbero anche le malelingue. Immaginiamo i titoli del Fatto: «Scandaloso, Berlusconi serve un caffè troppo bollente al signor Mario»; «Vergogna! Berlusconi dimentica l'onomastico della signora Asdrubala»; «Raccapriccio! Berlusconi fa un'inizione con l'inganno a nonno Giovanni». Ma senz'altro il Cavaliere saprebbe come rispondere, a colpi di slogan: «E per questo inverno, cari amici del ricovero Villa Celeste, vi prometto meno tosse per tutti! Chiuderemo la porta che fa corrente!».

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