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Servizi sociali, ecco dove potrebbe andare Berlusconi

Silvio Berlusconi

Ignazio Stagno
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Il destino di Silvio Berlusconi è, ancora una volta nelle mani di un giudice. Il magistrato di sorveglianza dovrà decidere se far scontare la pena al Cav ai servizi sociali, ai domiciliari, oppure, ipotesi abbastanza remota, in carcere. I legali del Cav già da settimane premevano per l'affidamento ai servizi sociali. Ora l'avvocato Franco Coppi ha confermato che l'ex premier chiederà l'affidamento. In questo modo Berlusconi potrebbe comunque non perdere il contatto con gli elettori e avrebbe maggiore libertà di muoversi anche con i suoi interlocutori politici. Dove? - I luoghi in cui il Cav potrebbe scontare i servizi sociali sono tanti. Secondo La Repubblica le "mete preferite" sono le comunità di Don Gelmini. Poi ci sono quelle di Don Picchi, come il Ceis.  C'è anche il San Raffaele che è a due passi da Segrate, sulla strada che da Arcore porta a Milano. Un'altra ipotesi vedrebbe il Cav seduto nell'ufficio del suo storico amico Don Verzè. Si vocifera anche di una casa di riposo "Antonio Dellaca'" a Mortara, alla quale era legata la zia di Berlusconi, suor Silviana. Ma qualunque sia la volontà del Cav, a decidere sarà sempre il magistrato di sorveglianza. Il giudice metterà comunque dei paletti alla libertà di Berlusconi.  Vincoli rigidi - Vincoli rigidi ai quali Silvio dovrà attenersi. "All'atto dell'affidamento - prevede la legge è redatto verbale in cui sono dettate le prescrizioni che il soggetto dovrà seguire in ordine ai suoi rapporti con il servizio sociale, alla dimora, alla libertà di locomozione, al divieto di frequentare determinati locali ed al lavoro". Ma il magistrato potrebbe anche non accogliere le richieste di Berlusconi e spedirlo per esempio in un'associazione antimafia tra Milano e Roma, magari a Libera con Don Ciotti. Il Cav in bus - Altra questione da tenere d'occhio è quella degli "spostamenti". Nel provvedimento che emetterà il giudice di sorveglianza potrebbe anche essereci il divieto di spostamenti in auto blu o privata. Insomma il magistrato potrebbe anche decidere di mandare il Cav ai servzi sociali imponendogli di spostarsi con i mezzi pubblici. Come Tanzi - Infine c'è un'altra ipotesi, la peggiore, che fa tremare Ghedini e Coppi. L'affidamento ai servizi sociali o ai domiciliari non è scontata. Il precedente di Callisto Tanzi parla chiaro: ben oltre i settant'anni, solo due anni più giovane di Berlusconi, resta in carcere, e senza nessun beneficio, e senza affidamento ai servizi sociali. L'ultima parola spetta al Tribunale di Milano e al magistrato di sorveglianza. (I.S.)

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