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Amato: "Non cumulerò prebende". E i vitalizi invece?

Il dottor Sottile: "Dopo la nomina alla Consulta lascio tutti gli altri incarichi". Ma tra un assegno e l'altro incassa circa 60mila euro al mese

Andrea Tempestini
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Nominare Giuliano Amato alla Corte Costituzionale equivale a soffiare sul fuoco dell'anti-Casta. Una mossa, quella di Giorgio Napolitano, che acuisce gli italici maldipancia. D'altronde, come spiega con ironia Mario Giordano su Libero di venerdì 13 settembre, "quella di trovare la poltrona adeguata per il Dottor Sottile era diventata una vera e propria ossessione degli ultimi tempi". Amato era stato accostato al Quirinale, a palazzo Chigi, a ministeri vari. Ma la poltrona buona, alla fine, si è rivelata quella della Consulta. La "paghetta" - Ruolo prestigioso, stipendio altrettanto "prestigioso": il dottor Sottile, nei panni di sentinella della Costituzione, incasserà 403.840 euro l'anno, circa 30mila euro lordi al mese, e avrà diritto a tre assistenti, tre segretarie, telefonino, computer e auto blu. Un "regalino" cospicuo, quello di Giorgio a Giuliano, quest'ultimo emblema indiscusso della Casta. Amato, per inciso, proprio nelle ultime ore è finito al centro di un nuovo scandalo. Dalle carte dello scandalo Mps è sbucato il suo nome: le intercettazioni danno conto di uno scambio di favori con Giuseppe Mussari, ex presidente Mps. Roba del tipo: "Io ti aiuto a diventare presidente dell'Abi e tu mi paghi il torneo di tennis". Roba di bassa lega, insomma, roba che si addice con disinvoltura all'"emblema della Casta" ma che stride, e non poco, alla "sentinella della Costituzione". Grazie, Giorgio - Meglio correre ai ripari. Meglio "siacquarsi" le mani. Meglio dare un contentino ai "dragoni" che soffiano sulla già citata pira dell'anti-Casta. Eccolo, il contentino. Il dottor Sottile prende carta e penna e scrive a Il Sole 24 Ore, il quotidiano con cui collabora. Prima i ringraziamenti a Napolitano (e ci mancherebbe, con quello "stipendiuccio" piovuto dal cielo): "Gliene sono grato, perché (con la nomina, ndr) mi consente di ancorare la mia vita futura a quello che è stato peraltro il filo originario e mai abbandonato della mia stessa vita passata, lo studio cioè del diritto costituzionale e il lavoro su di esso". Passi indietro - Ma arriviamo al "contentino". Scrive il dottor Sottile: il nuovo ruolo "è un ancoraggio a quel filo, ma è anche un cambiamento, perché la posizione di giudice costituzionale è (giustamente) incompatibile con qualsiasi altra posizione o attività. Per questo mi sono già dimesso dagli altri incarichi che sono venuto svolgendo in questi anni. E per questo - aggiunge - devo anche porre fine alla mia collaborazione con Il Sole 24 Ore, che dura ormai ininterrottamente da anni". Niente più articoli, insomma. Una scelta facile da digerire: basta pensare alla busta paga di un giudice costituzionale e si scorda ogni dolore. "Un giudice costituzionale - continua Amato - non può essere un opinionista". La "rinuncia" - E' però in calce all'articolo che il dottor Sottile prova, con risultati discutibili, a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Sfrutta le ultimissime righe scritte su Il Sole 24 Ore per rispondere a chi lo critica e lo dipinge come simbolo di sprechi e magagne di Stato. "Aggiungo solo, per chi ha attenzione anche a questo, che una volta alla Corte non cumulerò prebende. Non l'ho mai fatto, a dispetto di chi finge di non saperlo e mi accusa del contrario, e continuerò a farlo". Bene, il dottor Sottile rinuncia alle prebende. Ma non allo stipendio da giudice Costituzionale. Ma non ai 22mila euro lordi di vitalizio Inpdap da ex professore universitario. Ma non ai 9mila euro l'anno di vitalizio parlamentare. In totale fanno circa 60mila euro lordi al mese. A cui Amato, che "rinuncia alle prebende", non rinuncia.

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