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Boccassini: "Certi pm usano la giustizia per altri scopi"

Ilda Boccassini

Ilda la rossa: "E' inaccettabile che alcune indagini abbiano un doppio fine". Si autoaccusa? Sulla magistratura: "E' sana ma serve una riforma"

Andrea Tempestini
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Dopo trent'anni cambia look: addio al capello rosso, ecco quello biondo. Ilda Boccassini si trasforma. E si spende anche in un'affermazione paradossale, se si considera che a pronunciarla è proprio lei: "Certi pm - ha spiegato - usano la giustizia per altri scopi". Una frase, quella della pm anti-Cav per eccellenza, che assomiglia a una forma di autocritica, a un'autoaccusa, anche se in verità - ci arriveremo - si rivolge ai colleghi più "mediatici", come se lei "mediatica" non lo fosse.  La stoccata - Ilda la (ex) rossa ha parlato ieri, venerdì 13 settembre, a Milano, in occasione della presentazione del libro L'onere della toga (Bur, 11 euro) di Lionello Mancini. Ecco le parole che sorprendono: "Ognuno deve fare la sua parte, anche i politici, anche i giornalisti, ma in questi vent'anni lo sbaglio di noi magistrati è di non aver mai fatto un'autocritica o una riflessione. La magistratura è sana, ma serve una riforma". Quindi Ilda aggiunge: "Si è verificato, ed è inaccettabile, che alcune indagini sono servite ad altro per gli stessi magistrati". La Boccassini si pente forse delle indagini che sono servite a colpire Silvio Berlusconi, come il caso Ruby? No, parla di quelle indagini che sono servite agli stessi magistrati per fare carriera ed entrare in politica (una stoccata che pare rivolta, tra gli altri, ad Antonio Ingroia). La patologia dei pm - La tirata di Ilda prosegue. Punta i dito contro alcuni colleghi che si sono sentiti "portatori di verità assoluta" per le loro indagini "grazie al consenso sociale, una cosa sbagliatissima, una patologia". Una serie di considerazioni che si adatterebbero perfettamente al profilo della Boccassini. Poi una riflessione sul passato, sui tempi di Mani Pulite: "Ho provato una cosa terribile quando c'erano le manifestazioni a favore dei magistrati, quando la folla scandiva i loro nomi, perché a muoverli non deve essere l'approvazione". Il Cav mediatico - E di Silvio Berlusconi, dell'eterno nemico non si parla? Il Cav viene soltanto citato, poi il discorso si sviluppa attorno al tema dello scontro tra mass media, magistratura e politica. Insomma, si parla del Cavaliere senza tirarlo direttamente in ballo. E secondo la Boccassini sarebbe stata "questa conflittualità talmente alta a impedire la riflessione nella magistratura", che secondo Ilda resta "un corpo sano in un Paese a basso tasso di legalità". In estrema sintesi, si può dire che per la Boccassini la riforma della giustizia non è mai stata fatta per "colpa" di Berlusconi.

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