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Casaleggio a Cernobio spacca i grillini e la Rete: "Non ci dovevi andare"

Gianroberto Casaleggio

Nicoletta Orlandi Posti
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L'affondo per il guru del M5S, Roberto Casaleggio, che è andato a Cernobbio "per esporre le idee del Movimento", è sancito a colpi di mouse, rigorosamente affidato alla Rete. Francesco Campanella ha scritto: "Sto in un MoVimento che non ama i potenti   e si tiene lontano dalle loro stanze dorate. A Cernobbio uno di noi non c'entra nulla". Considerato dialogante e 'dissidente' tra i pentastellati, ha poi continuato: "Chi va al mulino si infarina. Se poi si dice celiaco...". Non si è fatta attendere una risposta a favore di Casaleggio. Paolo Becchi, professore ordinario di Filosofia del diritto da sempre vicino all'area 5 stelle, ha così twittato: "Il portavoce Campanella non è d'accordo con Messora, non è d'accordo con Casaleggio, non è d'accordo con Beppe ma è d'accordo col Pd?". Campanella, però, non è arretrato di un passo e ha rincarato la dose: "Mi sarebbe piaciuto andare a Cernobbio, ma con fischietti e striscioni. Il Forum Ambrosetti è una realtà che manca di trasparenza, e la trasparenza è una delle colonne portanti del Movimento 5 Stelle". Per questo, Casaleggio sul lago di Como non doveva andare. A pensarla come il senatore siciliano sono in molti, a Palazzo Madama come alla Camera. E se c'è chi preferisce tacere rimproverando  ai dissidenti che "i panni sporchi si lavano in casa", qualcuno punta   il dito contro lo stratega dei 5 Stelle pur preferendo l'anonimato, "per non finire nella black-list della Casaleggio associati", viene spiegato.  Anche la Rete si divide - Non solo i parlamentari stellati. Anche la Rete è divisa sulla presenza di Gianroberto Casaleggio al Forum Ambrosetti. Al post scritto ieri sul blog di Grillo dal guru del Movimento per precisare alcuni aspetti della sua partecipazione a Cernobbio, continuano a fioccare in queste ore commenti degli attivisti. Alcuni molto critici sull'adesione dello stratega M5S al salotto buono sul lago di Como. "Ma che e' andato a fare Casaleggio nel covo dei ladri massoni? - scrive tra gli altri Gianni P. - Ma che è andato a fare dagli Ambrosetti boys quando sappiamo benissimo ora (vedi e senti Messora) che quella gente è responsabile del disastro in cui siamo ora? Fosse andato almeno a bastonarli (come fece Grillo in Telecom)... Invece sembrava uno scolaretto all'esame di terza media. Mah". Flavio da Palermo rincara la dose. "Al Forum Ambrosetti si va per invito e Casaleggio non solo ci è andato ma, evidentemente, ha anche ricevuto e accettato l'invito - rimarca - Non sarebbe stato molto più efficace mediaticamente sputtanarli dicendo a tutti: guardate che imbecilli, mi hanno pure invitato!". Giuseppe, attivista tarantino, si complimenta per il lavoro di Grillo e dei parlamentari pentastellati per "quello che dicono ogni giorno contro le lobby. Ma da fiero sostenitore non capisco che ci fa Casaleggio a Cernobbio, posto frequentato dai rappresentanti delle lobby, nonostante siam puri nemici. Nonostante byoblu (il blog di Messora, ndr.) disse un anno fa che lì ci si riuniva in alcune chat senza riflettori? Che senso ha salutare Letta? E come mai questi ha detto che è straordinario il successo del M5S, cosa che non ha mai ammesso, il famoso 'scongelatevi'? Spero in una risposta". In molti però difendono a spada tratta il guru dei 5 Stelle, per lo più puntando il dito contro il nemico di sempre: stampa e cronisti. " Purtroppo c'è modo e modo di dare le notizie - accusa ad esempio Luciana - ed alcuni giornalisti particolarmente stanno lì a pensare il peggior modo di rendere la notizia per poter infangare e mettere in cattiva luce il M5S. Ma non ci spaventano e noi proseguiamo per il nostro sentiero!". Liti in famiglia - Claudio Messora, a capo della comunicazione dei 5 Stelle al Senato, con un chiaro riferimenti ai dissidi interni al Movimento ha twittato oggi: "Quando in una famiglia c'è un problema, si parla. Ma quando ti metti a sbraitare ogni giorno con i   vicini, stai solo cercando di sfasciarla". A chi gli   fa notare che "forse si è stanchi di parlare al vuoto" perchè "in certe famiglie contano il parere e la decisione di uno solo", Messora replica ricorrendo di nuovo a una metafora: "a me risulta - scrive - che se non vai d'accordo con tua moglie, almeno una telefonata gliela fai. Ma sarò fuori moda". Il post di Fo - Certo è che in casa 5 Stelle il clima si fa sempre più rovente. Nuovi malumori si profilano all'orizzonte e promettono di far saltare Beppe Grillo sulla sedia. Se il caso Orellana sembra per ora rientrato, con il senatore 'marchiato' come il 'nuovo Scilipoti' pronto a voltare pagina e restare nel gruppo, altri   grillini potrebbero finire nei guai. Tra questi Lorenzo Battista, anima dialogante dei 5 Stelle, che ha tuonato contro Dario Fo, 'reo' di aver fatto appello a una delle regole base del Movimento: "Sarebbe da imbecilli - ha scritto il premio Nobel sul blog di Grillo - appoggiare un governo con Pd". Il nuovo governo - Il tallone d'Achille del resto è sempre lo stesso: la possibilità di fare accordi e andare al governo, semmai l'esecutivo Letta finisse affondato dall'affaire Berlusconi. Se per i più l'equazione Pd+Pdl porta sempre allo stesso risultato del partito unico, il fronte dialogante del Movimento si sente con le mani legate e vorrebbe avviare un confronto con i dem per essere più incisivi.  "Non vale la pena nemmeno lavorare e scrivere emendamenti - fa notare un senatore 'aperturista' - Se stiamo qui per piangerci addosso   perchè ci bocciano tutto, allora davvero non ne vale la pena". Campanella prende spunto proprio da un esempio di collaborazione, per quanto parziale, per avviare "una riflessione: immaginate la situazione in cui ci troviamo in giunta per le elezioni - ha scritto su Twitter - con Schifani presidente del Senato". Già allora, però, la linea morbida di alcuni senatori pentastellati provocò l'ira di Grillo. All'epoca la resa dei conti fu solo rinviata, oggi sembra davvero dietro l'angolo.  

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