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Il piano di D'Alema anti-Renzi:"Congresso dopo le Europee"

Massimo D'Alema e Matteo Renzi

Secondo la strategia di Baffino per la primavera del 2014 il governo Letta sarà già caduto e il sindaco in corsa per Palazzo Chigi

Nicoletta Orlandi Posti
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I numeri sono impietosi e gli anti-renzi cercano una strategia per impedire che il partito democratico cada nelle mani del sindaco di Firenze. Nonostante l'endorsment di Anna Finocchiaro in favore di Gianni Cuperlo e l'idea di far rinunciare alla corsa per la segreteria tutti gli altri candidati lasciando in campo solo lui e Matteo Renzi le possibilità di spuntarla al congresso sono davvero molto lontane. In questi giorni i nemici del sindaco stanno persino cercando consensi anche nei sindacati, ma né la Cgil, né la Cisl ha intenzione di cadere nelle trappola del "chi sta con chi", ma il divario tra i due candidati sembra davvero incolmabile. Cosa fare allora? Massimo D'Alema, famoso per la frase "Non sono mai finito in minoranza in un Congresso", sostenitore convento di Cuperlo, sembra avere un piano: l'allungamento dei tempi del Congresso fino a dopo le Europee. Un piano, rivelato dal Corsera, smentito da tutti ufficialmente, ma da tutti sussurrato a mezza bocca.  D'Alema confida nel fatto che per quella data, maggio 2014, il governo Letta sia già caduto e che Renzi abbia ottenuto la sua candidatura a Palazzo Chigi: cosa che lo farebbe uscire dai giochi di partito. Il piano è studiato con cura avendo il calendario sotto mano: se non si riuscisse a fare il Congresso entro l'anno la strada sarebbe tutta in discesa. A gennaio-febbraio infatti ci dovrebbero essere le primarie per i candidati sindaci e svolgere l'assise democratica in quei giorni sarebbe complicato. Poi ci sono le amministrative di primavera e, chissà, anche le politiche. A quel punto il piano D'Alema avrebbe centrato l'obiettivo: Renzi a Palazzo Chigi e Cuperlo a via del Nazzareno.

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