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"E' come Stalin": Serra spara il peggiore insulto al Cav

L'autore de 'L'amaca' su Repubblica: "Dire che Berlusconi è liberale è come dire che piazza di Spagna è a Milano"

Matteo Legnani
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Evasore fiscale, pregiudicato, delinquente, caimano. A sinistra, in questi anni, non si sono certo risparmiati con gli epiteti contro Silvio Berlusconi. Ancor di più da quando, per la prima volta nella vita a fronte di decine di processi, il Cavaliere ha ricevuto la prima condanna definitiva. Ma dello 'Stalin' non glielo aveva ancora dato nessuno. Proprio a lui che nel '94 scese in campo per sbarrare l'avanzata ai comunisti e che da allora ha fatto della battaglia alla sinistra la sua principale ragione di vita. Invece, è accaduto. Su Repubblica, naturalmente. E l'autore di quello che Berlusconi non definirebbe altro che "insulto" (il peggiore, forse, per lui) è Michele Serra. Il quale nella sua quotidiana rubrica "L'amaca" parla del berlusconismo come del "contrario esatto del liberalismo, dato che in vent'anni non è esistito in quiel partito (Forza Italia prima e Pdl poi, ndr) neanche il fantasma di una libera discussione politica". Prosegue, Serra, dicendo che in Italia "in Italia avremo fatto qualche passo in avanti solo quando riusciremo a capire sulla base di quale equivoco o allucinazione in tanti pensano che un plutocrate ostile a ogni regola che ne deprima il narcisismo avrebbe potuto avviare un 'rivoluzione liberale'", E poi la bombetta: "Un liberale che non prova repulsione per Berlusconi vale un democratico che non provi repulsione per Stalin".

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