Lady Diana, la stampa inglese: riaperta inchiesta, principessa uccisa dalle forze speciali
Secondo il Daily Mirror Scotland Yard avrebbe tra le mani una lettera-testimonianza: nel 1997, nel tunnel dell'Alma, fu omicidio. I colpevoli: le Sas
Nuovo giallo nel giallo della morte della principessa Diana. Nel presunto "omicidio" del 31 agosto 1997 sarebbero coinvolte addirittura le forze speciali britanniche, le Sas. A rivelarlo è il tabloid britannico Daily Mirror, citando particolari sulle nuove informazioni che Scotland Yard ha ricevuto da fonti militari, sulla morte dell'ex moglie del principe Carlo e madre di William e Harry. Sedici anni fa la Mercedes su cui era con l'amante Dodi al Fayed si schiantò contro un pilone del tunnel del Pont de L'alma, a Parigi. Le indagini furono "archiviate" nel 2008 come un incidente e la responsabilità attribuita all'autista Henry Paul, anche lui deceduto. Secondo il Mirror i nuovi elementi sono emersi durante il secondo processo davanti ad una corte marziale del sergente Danny Nightingale. Le informazioni sono contenute in una lettera inviata al comandante del reggimento di elite delle Sas (Special Air Service, istituito durante la II Guerra Mondiale da Winston Churchill), dai suoceri di un cecchino dell'unità, indicato solo come "soldato N.". Quest'ultimo era un ex coinquilino del sergente Nightingale e nel testo si vantava che le Sas "erano dietro la morte della principessa Diana". Complottisti alla riscossa - La missiva, formata da sette pagine scritte a mano, era nota da settembre 2011 al ministero della Difesa, alla polizia militare e alla procura, cui era stata passata dalle Sas, ma senza alcun riferimento all'unità, prima dell'inizio del processo del sergente Nightingale, per il possesso illegale di un'arma. Il testo recita: "Lui (il soldato N) le ha detto (alla moglie) che erano state le XXX (Sas) ad aver organizzato la morte della principessa Diana e che tutto era stato insabbiato". La notizia, trattata con grande riservatezza a Scotland Yard rilancia le teorie complottiste sulla morte di Lady D, che secondo Mohamed al Fayed, l'egiziano ex patron di Harrods e padre di Dodi, sarebbe stata organizzata nientemeno che dalla famiglia reale per impedire che sposasse o avesse un figlio da un musulmano. Non solo. Il clamore che ha già raccolto in tutto il mondo non potrà che aiutare il lancio dell'attesissimo film con Naomi Watts sugli ultimi giorni della principessa, secondo gli autori "temuto" a Buckingham Palace.