Bocchino fuori dalla Camera e pure dalla redazione?
"Il Secolo" rischia la liquidazione. Per gli ex colonnelli di An non c'è pace
Per gli ex colonnelli di An non c'è pace. La sfiga li persegita, dalla politica fin dentro la redazione de Il Secolo. I conti del quotidiano sono in rosso: ora il giornale rischia la chiusura. Le nuove firme che rischiano l'immediato ko sono quelle di quelle di Bocchino, Moffa, Malgeri, Sottile e Landolfi. Erano in aspettativa e dopo essere rimasti fuori dal Parlmento hanno ribussato alle porte de Il Secolo. Ma dopo qualche mese di lavoro si concretizza lo spettro della serrata. Come conferma la stessa Giorgia Meloni: "La messa in liquidazione del quotidiano il Secolo d'Italia si fa sempre più insistente". La Fondazione Alleanza Nazionale è editore del quotidiano. Il complotto - E la Meloni chiama in causa proprio l'ultimo organo sopravvissuto della galassia di An per risolvere la situazione: "Una chiusura o un forte ridimensionamento sarebbero assolutamente censurabili, anche alla luce della Fondazione", ha detto l'ex ministro. Per tenere in vita la testata sono state raccolte 200 firme tra parlamentari e giornalisti. Il direttore Marcello De Angelis invoca l'aiuto dei colonnelli: "La Fondazione An possiede un patrimonio di oltre 40 milioni di euro e "sarebbe assolutamente inaccettabile che parte di questi beni non venissero utilizzati per garantire la sopravvivenza della storica testata". Ma a quanto pare tra i corridoi della redazione prende piede l'ipotesi di un complotto organizzato proprio da Italo Bocchino. Come racconta La Notizia, Bocchino punterbbe alla chiusura della testata per riaprirla dopo con un nuovo organico e con l'aiuto di una cooperativa. Se la testata dovesse chiudere sarebbero licenziati 18 giornalisti. Tra i quali lo stesso Bocchino...(I.S.)