Se l'evasore è il direttore di "Repubblica": quell'attico al Parioli di Roma...
Da giorni spara a zero su Berlusconi, colpevole di aver "frodato il fisco". Ma nove anni fa per pagarsi la casa versò 830 milioni "in nero". In molti lo confermano
Mettiamola così: chi non ha scheletri fiscali (per i reati rimandiamo tutti alla Guardia di Finanza) nell'armadio scagli la prima pietra. Ebbene, siamo certi che nemmeno dalle parti di Largo Fochetti, sede romana del quotidiano-partito La Repubblica diretto da Ezio Mauro, vero Catone censore degli italici costumi, si alzerà una mano. Perché, giusto per ricordarlo, nemmeno il direttore del quotidiano del gruppo Editoriale L'Espresso è immune da ciò. Parafrasando Francesco De Gregori e la sua tanto decantata intervista al Corriere della Sera - «Forse potevamo farci qualche domanda in meno su Noemi e qualcuna di più sull'Ilva di Taranto» - a Repubblica potrebbero farsi qualche domanda in meno sul caso Mediaset e la condanna a Berlusconi e qualcuna in più sulle vicessitudini fiscali del proprio editore, l'ingegnere di Ivrea Carlo De Benedetti. Ma così va il mondo. (...) Da giorni Ezio Mauro spara a zero su Silvio Berlusconi, colpevole di aver "frodato il fisco". Ma come ricorda Enrico Paoli su Libero di mercoledì 7 agosto, nove anni fa, il direttore di Repubblica, per pagarsi l'attico in zona Parioli a Roma versò 830 milioni "in nero", come confermato da vari testimoni. Leggi l'approfondimento di Enrico Paoli su Libero di mercoledì 7 agosto