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Stipendi top manager, Marchionne il più ricco. Male i "big" Montezemolo e Marina Berlusconi

Sergio Marchionne

L'ad Fiat guida la classifica dei primi 100 dirigenti italiani anche grazie al premio di azioni del Lingotto. Il suo capo Elkann è solo 27esimo

Giulio Bucchi
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Non è solo il manager più potente d'Italia (e non solo), ma pure il più ricco. Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, guida la classifica dei 100 dirigenti più pagati tra le aziende italiane quotate a Piazza Affari nel 2013. A riferirlo è una ricerca del Sole 24 Ore secondo cui dietro Marchionne sul podio salgono anche Luigi Francavlla, vicepresidente di Luxottica, e Federico Marchetti, presidente e ad di Yoox. Il Paperone Marchionne ha messo in saccoccia 47,9 milioni di euro (di cui 40,7 milioni grazie alle azioni del Lingotto ricevute com superpremio nel 2009). Da Scaroni a Della Valle - Secondo posto per Francavilla a quota 28,8 milioni e terzo per Marchetti (22,6). I manager di stato se la passano comunque bene: Pietro Franco Tali (ex ad Saipem) ha guadagnato 6,94 milioni, l'ad Eni Paolo Scaroni 6,77 milioni, Fulvio Conti dell'Enel 3,97 milioni. I più famosi e chiacchierati, invece, viaggiano nelle retrovie. Luca Cordero di Montezemolo, patron Ferrari, è solo 14esimo con 5,7 milioni. Marco Tronchetti Provera, numero uno Pirelli, segue a distanza con 3,77 milioni (24esimo posto) così come John Elkann (3,42 milioni, 27esimo posto) e Diego Della Valle (da Tod's ha guadagnato 1,64 milioni, 78esimo posto). Marina Berlusconi fuori dalle 200 - E Mediaset? Il presidente Fedele Confalonieri è 33esimo con 2,7 milioni di euro incassati mentre Marina Berlusconi è fuori dalle 200: 634mila euro, ottava tra le donne. La prima è Giulia Ligresti, 67esima con 1,74 milioni: alle prese con i guai giudiziari della sua famiglia, non avrà molto tempo per gioirne. In ogni caso, rileva il Sole, i cento superdirigenti italiani hanno guadagnato 402 milioni di euro lordi, 50 in più rispetto ai ricconi del 2011: la crisi non colpisce tutti allo stesso modo. 

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