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Kyenge: "Calderoli lasci il posto a chi è capace"

Cecile Kyenge

Dopo tre mesi di attacchi il ministro sbotta: "E' arrivato il momento di dire basta"

Nicoletta Orlandi Posti
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"E' arrivato il momento di dire basta". Cécile Kyenge avrebbe voluto trascorrere una tranquilla domenica d'estate, e invece l'ha passata al telefono. Prima con tutti coloro che hanno voluto esprimerle solidarietà, poi con i giornalisti che volevano un suo commento, e infine pure con l'autore dell'insulto: il vicepresidente del Senato. Roberto Calderoli dopo il vespaio di polemiche che ha sollevato paragonando il ministro dell'Integrazione a un orango ha dovuto prendere il cellulare e chiedere scusa. Scuse accettate, ha spiegato la Kyenge, ma c'è sicuramente un problema di ruoli istituzionali. Visto che Calderoli ha dimostrato di non sapere usare un linguaggio corretto, per il ministro, "forse bisognerebbe dare il suo incarico a chi è capace di farlo", ha detto il ministro in una intervista al Corriere. Tre mesi di insulti da parte del vice presidente di Palazzo Madama hanno lasciato il segno, e mentre in passato ha sempre cercato di smorzare i toni ("continuo per la mia strada, ognuno risponde delle sue opinioni", ha sempre replicato) adesso ritiene che sia il momento di fermare Calderoli. Anche perché quelle frasi ("Bongo, bongo, tornatene in Africa. Ma da che ramo è scesa?), unite agli attacchi di Forza Nuova stanno alimentando un clima di violenza verbale che spaventa. Riceve minacce "quotidianamente, con ogni mezzo. Lettere, email, telefonate. Le più terribili sono online, anche di morte. L'istigazione al razzismo sta diventando man mano istigazione alla violenza". Per questo Cécile ha voluto esprimere ancora una volta solidarietà a Mara Carfagna, anche lei oggetto di insulti e minacce sul web.  Carfagna e le dimissioni di Calderoli -  "Le dimissioni di Calderoli sarebbero un bel gesto che dimostrerebbe un serio pentimento", ha detto il portavoce del gruppo Pdl alla Camera, Mara Carfagna, dopo le esternazioni del vicepresidente del Senato. "Ho fatto pervenire al ministro la mia solidarietà - aggiunge - bisogna prendere le distanze dal caso. E' vergognoso, non è questa la politica che vogliamo". Per lei, "rivolgere solo le scuse è un rito formale, le dimissioni sarebbero un gesto sostanziale di pentimento sincero". Riferendosi anche agli attacchi al suo profilo Facebook postati da attivisti del Movimento 5 Stelle, Carfagna sottolinea che "il richiamo del Capo dello Stato va nella giusta direzione. Il confronto politico non deve mai prescindere dal rispetto reciproco".   "La deriva che Grillo ha purtroppo imposto al dialogo politico negli ultimi mesi fa preoccupare, deve assumersi le responsabilità di aver esacerbato il dibattito politico", ha concluso. 

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