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Scalfari insulta gli elettori del Pdl e "Libero"
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Pioggi di insulti firmati da Barbapapà: nel mirino Berlusconi, gli azzurri e il nostro quotidiano
L'assoluto punto di riferimento dell'intellighenzia radical-chic di sinistra prende il badile, lo riempie di fango e lo sparge copiosamente sul volto dei suoi "nemici". Eugenio Scalfari, nell'editoriale della domenica su Repubblica, il quotidiano di cui è il fondatore, attacca (e insulta) Silvio Berlusconi, gli elettori del Pdl, il Pdl stesso e, per non farsi mancare nulla, anche Libero. Il pretesto è un'analisi sulla confusione che regna nel Partito democratico, dove "le correnti si sono trasformate in fazioni salvo naturalmente poche anime belle che ci sono dovunque e non hanno mai contato nulla". Scalfari critica la scelta di sospendere i lavori Parlamentari avallata dai democratici e spiega, a modo suo, perché Berlusconi e gli azzurri sono il "male" di questo Paese. Senza cervello - Le parole sono pesantissime. Si parte dalla giustizia. "Si sapeva da tempo, anzi da sempre - incalza Barbapapà -, che una condanna definitiva di Silvio Berlusconi, quando fosse arrivata, avrebbe provocato un terremoto. Si sapeva e non stupiva nessuno: Forza Italia prima e il Pdl poi sono partiti acefali, anzi non sono partiti, sono elettori che hanno in comune alcune emotività come l'anticomunismo, l'odio per le tasse e l'ostilità verso lo Stato e sono anche "lobbies" portatrici d'interessi concreti da soddisfare rapidamente". La frase è chiara, ma è bene ripeterla: per Scalfari chi vota Pdl odia tasse e Stato, ama le lobbies è mosso da "emotività" e "anticomunismo" e, senza il Cav, non ha nemmeno un cervello. Altri insulti - La sagra dell'insulto prosegue così: "Questa massa notevole (gli elettori azzurri, ndr) che a volte viene definita liberale, a volte moderata, a volte populista e antipolitica e spesso tutte queste cose insieme, viene gestita dai luogotenenti d'un capo-padrone con formidabili capacità di venditore, cioè di demagogo moderno, che è anche il proprietario di quella struttura poiché possiede gli strumenti di comunicazione necessari per tenerla insieme ed estenderla". Scalfari torna a parlare di occupazione mediatica e poi, come detto, si scaglia anche contro Libero: "Non spenderò parole sul caso riguardante il presidente della Repubblica e sollevato dal giornale Libero (e dal Fatto) sull'ipotesi di una 'grazia' che Napolitano avrebbe pensato di concedere ad un Berlusconi condannato. Ipotesi non solo cervellotica ma avanzata per screditare e vilipendere il capo dello Stato. Questa è gente che gioca a palla con le istituzioni, anarcoidi di infima qualità". Noi ne prendiamo atto.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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