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Michelle Bonev: "Berlusconi, Sgarbi e i veleni? Ora parlo io"

L'a 42enne attrice italo-bulgara, spesso accusata di lavorare perché vicina al Cavaliere, pubblica in un blog la sua verità

Giulio Bucchi
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"Cari amici…in questi dieci anni di carriera artistica ho sempre pensato che con il mio lavoro avrei dimostrato che le offese, le allusioni e le accuse da parte di alcuni giornalisti, di cui sono stata oggetto, fossero ingiuste". Lo sfogo è di Michelle Bonev, 42enne attrice bulgara e italiana d'adozione: tirata in ballo spesso per i suoi rapporti con Silvio Berlusconi, la bella Bonev non ci sta e da qualche settimana ha deciso di aprire un proprio blog. L'obiettivo è chiaro: raccontare la sua verità, per difendersi "dalle accuse diffamatorie" rivoltele in questi anni dalla stampa. Basta dare un'occhiata alla pagina di Wikipedia a lei dedicata, d'altronde, per imbattersi in qualche passaggio maliziosetto: nel 2010 il film Goodbye Mama di cui era sceneggiatrice, produttrice ed interprete, "è stato premiato alla 67ª edizione della Biennale di Venezia col premio speciale Action for Women, un riconoscimento inesistente appositamente istituito per lei dal Ministro della Cultura Sandro Bondi". Il retrotesto allude a presunte pressioni esercitate per celebrare la Bonev, che non ci sta. E sul nuovo sito eccola snocciolare tutti i risultati artistici raggiunti in carriera. La polemica con Sgarbi - Nel 2003, per esempio l'accusano di aver affiancato Pippo Baudo al Dopo Festival di Sanremo perché raccomandata dal dg Rai Agostino Saccà: "Saccà, dopo aver letto il mio primo libro Alberi senza radici - spiega l'attrice - decise di sottopormi a un provino in presenza di Pippo Baudo, il provino ebbe buon esito e fu deciso di affiancarmi a Sgarbi nella conduzione del Dopo Festival". E proprio Vittorio Sgarbi, che non gradì, tornò a punzecchiarla. "Mi disse Ma tu non hai la faccia da mignotta, cosa ci fai qui, in televisione?. Voleva che io rinunciassi, voleva portare le sue amiche ed io ero ingombrante", ricorda la Bonev. Il punto, sostiene, è che "mi attaccano per attaccare Silvio Berlusconi". Dubbio annoso, soprattutto in tempi di olgettine, papi girls e processi Ruby.      

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