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Travaglio contro Ostellino: "Donne e mignotte non fanno per te"

Travaglio, Battista e Ostellino

L'editorialista del Corsera ha parlato del "tritacarne della rivoluzione giudiziaria". Marco Manetta lo attacca

Sebastiano Solano
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A Marco Travaglio non par vero di vedere Silvio Berlusconi condannato a 7 anni. Gode come un riccio, non sta più nella pelle, e continua indefesso a spiegare le sue ragioni. Che poi, putacaso, coincidono perfettamente con quelle delle toghe milanesi. Sempre e comunque. A prescindere. Marco Manetta non è mai stato sfiorato dal dubbio che forse, in uno delle migliaia di editoriali contro il Cav, possa essersi sbagliato. Considerandosi l'unico detentore della verità, Travaglio non può sopportare chi la pensa diversamente da lui. Così oggi, giovedì 27 giugno, attacca a testa bassa Pierluigi Battista (ormai è una saga), Ernesto Galli Della Loggia e Piero Ostellino. Aveva scritto quest'ultimo all'indomani della sentenza Ruby: con questa sentenza, "chiunque può finire, per ragioni non propriamente giuridiche, nel tritacarne della rivoluzione per via giudiziaria", magari perché al telefono ha detto che "si farebbe volentierila signora Giuseppa". La replica di Travaglio è al vetriolo: "Piero, stai calmo: per finire nel tritacarne della rivoluzione per via giudiziaria bisogna farsi portare a domicilio 40 ragazze a botta, tra cui alcune mignotte e un paio di minorenni, poi pagarle per le loro prestazioni, poi chiamare in questura per farle liberare casomai venissero fermate per furto. Tranquillo, non è roba per te".

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